
Monza – San Gerardo snobbato dai monzesi. L’urna di San Gerardo, copatrono di Monza è esposta fino al 13 ottobre al centro delle navate della chiesa monzese a lui dedicata, in occasione dell’Anno Santo gerardiano autorizzato dal Vaticano. Poi partirà in pellegrinaggio per Olgiate comasco, Figino Serenza e Seveso.
Ma a visitare le reliquie, racconta con rammarico il parroco don Massimo Gaio, "sono solo fedeli da fuori città, nuovi residenti a Monza: peruviani, sudamericani, slavi e orientali"."Pare che i cittadini monzesi – osserva il parroco – tra abitudine e indifferenza non vengano molto. Ma la grande affluenza di stranieri, ci dimostra che c’è comunque bisogno di segnali concreti". Nel 2024 ricorrono due importanti anniversari: l’850° anniversario della Conventio, l’atto notarile stipulato tra Gerardo, la Basilica monzese e il Comune che ha reso l’ospedale una istituzione anche civica e le ha dato continuità nel tempo, e i 400 anni dalla traslazione del Santo all’attuale sistemazione nell’Urna conservata nella cappella di san Gerardo nell’omonima chiesa.
“Sono due ricorrenze che non vogliamo lasciar trascorrere nel silenzio – spiega don Massimo – e quindi, con l’appoggio del vescovo, abbiamo chiesto e ottenuto dalla Santa Sede l’indizione di un Anno Santo". Nella chiesa parrocchiale di San Gerardo è stata allestita una mostra intitolata “Sulle rive del Lambro, Gerardo e la sua storia“. Dal 14 al 28 ottobre si sposta a Olgiate Comasco, Figino Serenza e a Seveso al seguito dell’urna del Santo.
I pannelli espositivi dal 17 al 24 febbraio 2024 si sposteranno invece all’ospedale San Gerardo in occasione di un convegno sulla figura del Santo e, sempre nel mese di febbraio, all’oasi di San Gerardino e alla Residenza sanitaria assistenziale San Pietro in Monza. Nei restanti periodi, sino al 6 giugno, rimarrà esposta nella chiesa parrocchiale. In occasione di questo Anno Santo, si rinnova un’antica tradizione: l’urna con le sacre spoglie del Santo Gerardo viene traslata, cioè portata in visita in alcune comunità in cui è particolarmente sentita la devozione al santo. Al rientro, l’1 novembre, la Messa solenne celebrata da monsignor Franco Agnesi, vicario episcopale generale.