Roberto Cazzaniga, il pallavolista truffato dalla fidanzata virtuale: parla la complice

Chiuse le indagini sul raggiro costato all’ex azzurro 700mila euro tra bonifici e ricariche alla donna che ha frequentato per anni solo online

Roberto Cazzaniga

Roberto Cazzaniga

Monza – Chiusa dalla Procura di Cagliari l’inchiesta sulla presunta truffa ai danni del pallavolista Roberto Cazzaniga, che in 13 anni ha sborsato 700mila euro alla fantomatica Maya Mancini, con le sembianze della supermodella e già angelo di Victoria’s Secret Alessandra Ambrosio, frequentata solo al telefono e online, ma convinto che fosse la sua fidanzata. E oggi una delle due indagate, la 33enne di Bernareggio amica di Cazzaniga accusata di averlo messo in contatto con la 39enne di Capoterra nel Cagliaritano per la finta love story, è volata in Sardegna per farsi interrogare e convincere i magistrati della sua innocenza.

Il giocatore 43enne, residente a Monza e ora nella squadra barese di Gioia del Colle in serie B, ma con un passato anche in Nazionale, aveva presentato denuncia a Bari e dalla città pugliese le sue dichiarazioni erano arrivate alla Procura di Monza e affidate alla guardia di finanza. 

Le fiamme gialle avevano sentito il pallavolista, mentre la pm Stefania Di Tullio aveva già interrogato entrambe le accusate di truffa aggravata, che negano l’accusa. Prima però di capire se la Procura monzese fosse orientata a mandare qualcuna o entrambe a processo, la palla le è stata sottratta di mano per finire in terra sarda.

A disporre il trasferimento è stato il Tribunale del Riesame patrimoniale di Monza, a cui era stato presentato ricorso contro il sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Monza nei confronti delle due donne indagate, per la somma di poco meno di 75mila euro, soltanto in relazione al periodo tra il 2016 e il 2021 perché il resto delle accuse sono già cadute in prescrizione. Secondo i giudici del Riesame la competenza non è di Monza, da cui partivano i bonifici fatti da Roberto Cazzaniga, ma di Cagliari dove le somme venivano accreditate alla finta fidanzata. 

Sotto accusa circa 1.400 transazioni tra versamenti, bonifici, ricariche di carte prepagate a partire dal 2008 fino a quando i suoi compagni di squadra, che invano avevano cercato di fare capire a Roberto di essere vittima di un raggiro a sfondo sentimentale, si sono rivolti a “Le Iene” scoperchiando il pentolone.