ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

Ritorno al futuro dall’Ottocento. La natura si riprenderà gli spazi: "Monza sarà una città giardino"

L’assessore al territorio, Marco Lamperti, detta la linea della variante al Pgt su cui sta lavorando: "Siamo pieni di aree dismesse che solo in parte vale la pena recuperare, serve più verde pubblico".

Ritorno al futuro dall’Ottocento. La natura si riprenderà gli spazi: "Monza sarà una città giardino"

Ritorno al futuro dall’Ottocento. La natura si riprenderà gli spazi: "Monza sarà una città giardino"

"Voglio una Monza “città giardino“, come fu definita a fine ‘800 per la presenza della Villa Reale con il suo Parco e di altre numerose aree verdi, parchi e giardini, in buona parte perduti in epoche più recenti: bisogna riscoprire l’identità del passato della città, ma in chiave moderna". Parole, quelle dell’assessore al Governo del territorio, Marco Lamperti, che fanno da manifesto alla “Monza paesaggio week“ fino a venerdì in Villa Reale. "Bisogna tornare ad avere una visione organica del paesaggio – continua l’assessore –, non più interventi spot o decontestualizzati che rischiano di essere sconnessi l’uno con l’altro. Per questo stiamo lavorando all’elaborazione di un piano del paesaggio urbano da inserire nella variante al Pgt che sarà pronta a metà 2025. Già da novembre ci stiamo avvalendo della consulenza di docenti universitari dell’Università di Bergamo e della Statale di Milano - relatori durante la Monza Paesaggio week - per fare studi approfonditi sul paesaggio urbano monzese. Stanno redigendo le indicazioni e le prescrizioni che il piano del paesaggio conterrà". Da qui qualche esempio di politiche che saranno promosse nel nuovo documento: "Senz’altro l’aumento di aree verdi, su tutto il territorio cittadino, collegate a progetti di rigenerazione urbana. Monza ha tanti poli industriali dismessi, che hanno valore storico-testimoniale. Questi vanno in parte rigenerati e conservati e in parte rifunzionalizzati. È il caso ad esempio della ciminiera di Cederna, dell’ex feltrificio Scotti o ancora della ex Casa delle Aste, della Pagnoni e della ex ditta Hensemberger in fondo a via Aspromonte. Bisogna farli rivivere, conservando il loro fascino e il loro valore storico. Altre volte, invece, quando si tratta di semplici capannoni, bisogna radere al suolo e rigenerare". Infine l’importante precisazione: "Occorre una nuova idea di spazi verdi: pubblici e non privati, com’erano quando Monza fu città giardino".

Su questa falsariga il commento dell’assessora alla Cultura, Villa Reale e Parco, Arianna Bettin: "In città bisogna valorizzare gli spazi comuni, renderli più verdi e vivibili. Non solo nelle grandi città, ma anche nelle medie città come Monza la transizione ecologica passa dai contesti urbani. La ricerca di un paesaggio più bello e armonioso coincide alla perfezione con gli interventi di adattamento e mitigazione della crisi climatica". Nel corso di questa settimana di Monza Paesaggio week, oltre ai convegni culturali in Villa Reale - ad accesso libero su prenotazione - c’è un ricco programma di 20 eventi diffusi di “Fuori-Festival“: tour guidati, escursioni in bicicletta, performance teatrali, concerti, installazioni permanenti e mostre fotografiche per esplorare e scoprire il paesaggio cittadino di ieri e di oggi.