
Tensione in tribuna
Briosco, 7 febbraio 2016 - Cromache di ordinaria follia, da un campo di calcio giovanile. Niente di nuovo, purtroppo. Sabato scorso teatro dell’ennesima vergognosa giornata di «non sport» il campo della brioschese. Trasformato da qualche genitore facinoroso – poi con la complicità dei giovani giocatori – in un ring. Botte in tribuna e poi l’arrivo dei ragazzi dal terreno di gioco, a dar manforte ai papà scatenati. È successo durante Brioschese–Varedo, campionato Juniores (intorno ai 17 anni). Un brutto scontro tra due avversari, il doppio rosso dell’arbitro, poi la scintilla in tribuna e la maxi zuffa. Per la quale sono dovuti arrivare i carabinieri. E giovedì, puntuale, è arrivata la sentenza del giudice sportivo Umberto Sartorelli. «Dal rapporto di gara si evince che al 25º del secondo tempo dopo l’espulsione di due calciatori, mentre si stava per riprendere il gioco, l’arbitro sentiva urlare dei giocatori che dicevano ‘stanno picchiando mio padre in tribuna’ ed in un istante circa 15 di essi di entrambe le società, titolari, uscivano di corsa dal recinto di gioco dirigendosi verso la tribuna dove hanno preso parte ad una rissa tra tifosi di entrambe le squadre che era già in atto», recita il comunicato della Lega dilettanti.
Da qui la sospensione. «A questo punto – prosegue il comunicato - l’arbitro riteneva non vi fossero i presupposti per proseguire con regolarità la gara e decideva di sospenderla anche perchè avrebbe dovuto espellere tutti i calciatori partecipanti alla rissa e le due squadre si sarebbero così venute a trovare con un numero di giocatori inferiore al minimo consentito per il proseguimento della gara».
Il giudice ha deciso quindi di dare la sconfitta per 0-3 a entrambe le squadre. Ma anche di dare una multa di 180 euro alla squadra di casa e di 90 euro al Varedo. Un episodio che, lo scorso weekend, non è rimasto isolato. Diverse altre le intemperanze registrate sui campi della Brianza. Ad esempio dai sostenitori del San Giovanni Bosco Ceredo, che secondo quanto verificato dal giudice sportivo si sono resi autori di «comportamento gravemente e ripetutamente offensivo nei confronti dell’arbitro»: da qui l’ammenda di 180 euro alla società. E se non bastasse, ecco gli insulti contro un arbitro donna, e la relativa multa di 100 euro per il Muggiò («per comportamento ripetutamente offensivo e per espressioni che offendono gravemente l’onore ed il decoro da parte dei propri sostenitori nei confronti dell’arbitro donna»). E ancora, le intemperanze dei tesserati del Sant’Albino San Damiano (frasi offensive, bestemmie e calci contro il muro dagli spogliatoi, a fine gara: 60 euro di multa) e la squalifica per quattro giornate a un calciatore del Biassono, «per gesto osceno nei confronti del pubblico accompagnato anche da parole blasfeme». Per non farsi mancare nulla.