"È bello poter passare del tempo insieme occupando uno spazio che per il 99% del tempo è occupato dalle auto?". Per alcuni minuti i ragazzi di Fridays for future con tamburi e striscioni ieri pomeriggio si sono fermati sulle strisce pedonali di piazza Castello, mentre i bus e le auto rimanevano ferme in attesa. La manifestazione era l’ultimo atto della giornata di mobilitazione contro la crisi climatica e per la mobilità sostenibile. Giovani preoccupati per il loro futuro, bambini alla loro prima manifestazione e qualche anziano sono nuovamente scesi in piazza con una modalità diversa rispetto al passato: non uno sciopero, ma laboratori tematici e un corteo pomeridiano. "Viviamo in una città che gira esclusivamente attorno alle auto - hanno aggiunto i manifestanti -, sarebbe bello poter ascoltare musica e ballare in piazza". Il corteo, con uno striscione retto da Simone Ficicchia attivista di Ultima generazione per il quale era stata chiesta la sorveglianza speciale negata dal tribunale, è partito alle 17,30 come Climate parade: musica in marcia. "Abbiamo deciso di cambiare la formula puntando su un approfondimento al mattino e la manifestazione al pomeriggio - ha aggiunto Pietro Losio, referente pavese di Fridays for future - per favorire anche la partecipazione di chi lavora". Pochi lavoratori presenti, mentre erano molti gli agenti. "Non siamo pericolosi - ha aggiunto Losio - le nostre sono proteste non violente organizzate per riflettere su temi importanti".
Manuela Marziani