Rifiuti, effetto Covid: 2mila tonnellate in meno

Per i monzesi, nel 2020 con locali e uffici chiusi, -4,09% d’immondizia rispetto al 2019. La differenziata invece cresce fino al 67,4%

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di Martino Agostoni

Nel 2020 diminuisce la quantità di rifiuti prodotti dai monzesi ma migliora la qualità della loro gestione. L’anomalia dell’anno di emergenza sanitaria si vede anche tra i sacchi della spazzatura, diminuiti in modo significativo soprattutto a causa dei periodi prolungati di chiusura di uffici, negozi, bar e ristoranti. Una riduzione di rifiuti urbani che nel totale dell’annata non è stata compensata dalla produzione domestica di immondizia; ma probabilmente stare di più a casa e avere più tempo per la cucina ha influito anche sull’attenzione con cui sono stati riempiti i diversi sacchi della spazzatura.

Perché se il 2020 ha visto calare la quantità di rifiuti di Monza del 4,09% rispetto al 2019, che equivale a oltre 2mila tonnellate in meno su un totale dell’anno di 51.616 tonnellate, la qualità è invece migliorata, con la percentuale di rifiuti della raccolta differenziata cresciuta del 2% nell’ultimo anno fino al 67,4%. E una conferma che c’è stata maggiore attenzione sulla separazione dei vari tipi di rifiuti arriva anche dalla percentuale della sola frazione residua indifferenziata prodotta dai monzesi, che nel 2020 è calata del 9,2%.

Nel dettaglio dei vari periodi del 2020, i rifiuti dei monzesi – che mediamente pesano 415 chili all’anno a testa, pari una produzione di 1,13 chili al giorno pro capite – il maggiore calo si è registrato in coincidenza con i periodi delle due principali ondate di contagio avvenute nel corso dell’anno, e quindi con i lockdown: la riduzione di rifiuti nel secondo trimestre, quindi all’incirca nel periodo della prima chiusura, è stata di -7,11%, da 13.641 tonnellate dello stesso periodo del 2019 a 12.671. Così come nel quarto trimestre, quindi durante la seconda ondata, la variazione negativa è stata del 7,5%, da 14.433 tonnellate di fine 2019 ai 13.350 di fine 2020. Nel terzo trimestre, coincidente con l’estate quando i contagi erano diminuiti, il calo di rifiuti prodotti è stato del 2,15% rispetto all’anno prima; mentre nel primo trimestre 2020, quando ancora l’epidemia non era conclamata, la produzione di spazzatura era in linea con quella dell’anno precedente, in modesto aumento dello 0,9%. È un andamento "che si spiega – si legge in una nota diffusa dal Comune – con la ridotta attività di bar, ristoranti e uffici a causa delle limitazioni per l’emergenza Covid e che non è stato compensato dall’incremento di produzione dei rifiuti domestici".

Il risultato migliore del 2020 sottolineato dall’Amministrazione comunale è quello della crescita della differenziata: "Si tratta di un passo avanti importante, soprattutto se confrontato con il 61% della media del Paese e l’obiettivo europeo del 65% per il 2035 – commentano il sindaco Dario Allevi e l’assessore all’Ambiente Martina Sassoli – Monza ha scelto con decisione la strada del recupero, iniziando il percorso verso l’economia circolare e considerando lo smaltimento in discarica come ultima destinazione possibile dei rifiuti. Ma questo risultato non basta e guardiamo avanti. Vision e impegno dei cittadini sono le armi per far crescere ancora la differenziata".