Retata nel bosco della droga 22 in manette nelle Groane

Tre anni di indagini. Due bande armate. padrone della piazza

Migration

di Alessandro Crisafulli

Ventidue persone in manette, un volume di affari di 4milioni di euro accertati, 30mila trovati e sequestrati, con almeno mille clienti identificati. Con una maxi operazione, i carabinieri della compagnia di Desio e della Tenenza di Cesano Maderno hanno sgominato due pericolose e organizzatissime bande attive nella florida piazza di spaccio del Parco delle Groane.

Un mix di delinquenti di varie nazionalità, magrebini in primis ma anche italiani e albanesi, che offriva un servizio 24 ore su 24, con la disponibilità di pistole e machete per ogni evenienza. Ventiquattro provvedimenti, 22 persone colpite (2 appartenevano a entrambe le bande). Non solo i pusher, tra coloro finiti dietro le sbarre, ma anche alcuni dei vertici delle organizzazioni, in quello che era un vero e proprio traffico internazionale, con la rotta Spagna- Brianza per l’hascisc e Olanda-Brianza per la cocaina. Non a caso perquisizioni e arresti hanno riguardato non solo la provincia di Monza e Brianza ma anche Varese, Milano, Alessandria e Palermo. Dalle prime ore di martedì, i militari della Compagnia di Desio, con il supporto di quelli dei reparti territorialmente competenti, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Milano e di Monza, a seguito delle richieste avanzate rispettivamente dalla Procura distrettuale di Milano e dalla Procura ordinaria di Monza.

Gli indagati del primo gruppo, di cui 12 in carcere e uno agli arresti domiciliari (8 marocchini, 3 italiani e 2 albanesi) sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi. Gli arresti scaturiscono da indagini di tre anni degli uomini della Tenenza di Cesano Maderno, che hanno consentito di scardinare una rete di smercio di cocaina, eroina e hascisc attiva giorno e notte in modalità take away.

Ogni elemento dell’organizzazione svolgeva un ruolo ben preciso: capiorganizzatori, addetti alla vigilanza, autisti e fornitori specifici per tipologia di stupefacente, in grado di procurare anche un chilo di droga per volta. Il gran bazar ha funzionato anche in piena zona rossa e durante le nevicate, accogliendo clienti (moltissimi giovani, alcuni anche minorenni) che arrivavano in treno da tutta la regione. In progressione, la misura cautelare invece ottenuta su richiesta della Procura di Monza, ha riguardato un secondo gruppo di indagati, composto da 11 pregiudicati (tutti nordafricani), anch’essi attivi dentro le aree più impervie del Parco, ritenuti corresponsabili di riciclaggio, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, lesioni gravissime e detenzione illegale in luogo pubblico di armi da fuoco. Avrebbero pagato 12mila euro per avere in esclusiva la loro fetta di area verde.

In questo caso, l’analisi condotta dai carabinieri della Sezione Operativa di Desio, si è sviluppata in sinergia con diverse forze di Polizia europee, consentendo di individuare il Parco delle Groane quale epicentro dell’intera indagine, avviata nell’agosto 2019, a seguito dell’aggressione subita da due senegalesi che si erano introdotti nella fitta vegetazione, probabilmente per rubare droga o soldi sotterrati. Uno veniva ferito da un colpo di pistola, l’altro accoltellato con un machete.