
Anche le suore hanno bisogno di un aiuto economico
Monza, 1 aprile 2019 - Anche le suore in fila per chiedere il reddito di cittadinanza. Votate a una vita di preghiera, lontano dal superfluo, al servizio degli altri, adesso sono loro che hanno bisogno di un aiuto economico. Per il momento si tratta solo di alcuni casi.
Religiose di un convento monzese che si sono rivolte al Centro di assistenza fiscale di un sindacato per dare seguito alla richiesta. Perché la legge parla chiaro: chiunque abbia meno di 67 anni e sia abile al lavoro, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda di reddito di cittadinanza deve iscriversi al Caf per essere inserito in un percorso di ricollocamento lavorativo. Richiesta che vanno ad aggiungersi alle circa duemila domande fino ad ora arrivate agli uffici dell’Inps di via Correggio attraverso il canale di Poste Italiane da tutta la provincia.
Novecento quelle presentate nella sola area di Monza e della decina di comuni limitrofi. Nella maggior parte dei casi si tratta di richiedenti stranieri. Ma secondo le previsioni dell’Istituto di previdenza, per la zona di Monza e Brianza ci si attende nei prossimi mesi l’arrivo di quasi ventimila domande, contando anche quelle presentate nei centri di assistenza fiscale delle varie sigle sindacali. Domande complesse, che si riferiscono al nucleo famigliare e, quindi, presuppongono la valutazione di ogni componente. E questo rende complessa la valutazione delle richieste avanzate dalle religiose, inserite in un nucleo numeroso come puó essere un convento. E da valutare anche l’eventuale ricollocamento lavorativo che, nel caso dei molti preti che giá chiedono e beneficiano dell’assegno di sostegno é molto piú semplice perché i sacerdoti sono spesso inseriti in contesti lavorativi come l’insegnamento nelle scuole.
Pratiche che si affiancano a quelle in corso per il reddito di inclusione (Rei): attualmente sono seimila le domande avanzate in Brianza per lo strumento di sostegno al reddito abrogato con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza. Chi ha presentato richiesta di avere i 18 mesi di Rei entro il 6 marzo (giorno in cui é iniziata la possibilitá di domandare il reddito di cittadinanza) la pratica é stata accolta ed elaborata dai funzionari dell’Inps di Monza. Che, come i colleghi degli altri uffici dell’Istituto in Lombardia, si ritrovano a dover gestire il maggior numero di domande di reddito di cittadinanza d’Italia. In base agli ultimi dati forniti dal ministero del Laovoro, infatti, delle oltre 221mila domande presentate a Poste Italiane, 31.309 sono arrivate dalle dodici province lombarde. A seguire, Campania, Sicilia, Piemonte e Lazio.