Raul Cremona Live Show domani al Manzoni

Una "fusione melanconica tra passato e presente" nel recital dell’attore con i suoi personaggi più famosi e con Marco Castelli al pianoforte

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di Marco Galvani

Essere o non essere? Questo è il dilemma di quel Jacopo Ortis dall’eloquio comicamente gassmaniano, che nasce da un’infanzia spesa fra una partita all’oratorio e una serata al cinema Arena dove venivano proiettati ‘Il mattatore’ o ‘I mostri’. Anche se "oggi direi più essere sul palcoscenico o non essere sul palcoscenico. Spesso me lo domando e a volte, non essere, ovvero stare giù dal palco non mi dispiacerebbe…". Oggi, nel mezzo del cammin di una lunghissima memoria artistica Raul Cremona è sempre sul palco.

Unplugged al teatro Manzoni di Monza domani sera (biglietti su www.teatromanzonimonza.it o al botteghino del teatro oggi e domani dalle 10 alle 15), col suo carisma ‘senza filtri cellularici’. Raul Cremona Live Show è una "fusione melanconica tra passato e presente" che attinge indietro nel tempo fino al 1780 e a quell’albero genealogico con le radici imperiali napoleoniche, ma anche da clown e imbonitore di piazza come lo erano i suoi antenati. Un viaggio durante il quale si faranno incontri bizzarri: Silvano, il mago di Milano, immagine distorta del più grande prestigiatore italiano, specchio del primo amore adolescenziale dell’artista, il mago cafone Oronzo e l’intollerante e milanesissimo Omen che Raul bambino ha imparato a conoscere in una Milano che non c’è più. Disincanto e un pizzico di nostalgia. Un recital che non è soltanto un giro di giostra, ma "è anche una sorta di prova in vista del nuovo spettacolo ‘Il mago de Milan’ – si confessa Cremona -. Qui c’è un po’ di voglia di riscoprire le proprie radici, di concedersi al pubblico in maniera più intima" dopo 40 anni di locali e di teatro. Abbatte la quarta parete e apre un varco dimensionale attraverso cui lo spettatore passa per entrare nell’illusione. In senso letterale, entra in gioco e si ritrova a vivere la sospensione dell’incredulità davanti alla magia, alla prestidigitazione, i giochi di parole, la comicità. E la musica.

Cremona sarà accompagnato al pianoforte da Marco Castelli, ma "non è detto che io non mi metta a suonare la chitarra. Canto Jannacci, i Beatles e canzoni che scrivo io, anche in milanese, ma con disincanto e leggerezza". In fondo, in famiglia c’è già chi la musica la fa di mestiere: Leonardo è un baritono, mentre Giordano è dj e producer con il nome d’arte Kremont, in omaggio al bisnonno (clown) Max. Anche se "avrei una mezza idea di fare uno spettacolo tipo stand up, magari con ospite mio figlio dj". Senza perdere mai l’istinto alla "libertà come approccio alla vita".