
Con il suo gesto, chissà, pensava di poter determinare l’esito negativo dei referendum sul territorio nazionale. Un giovane, dopo avere...
Con il suo gesto, chissà, pensava di poter determinare l’esito negativo dei referendum sul territorio nazionale. Un giovane, dopo avere abbattuto un paio di cartelloni in città, è stato denunciato dalla polizia locale.
Un gesto insensato, compiuto a poche ore dal voto degli italiani. Decisamente ininfluente per l’esito del referendum che, tra l’altro, non ha neanche raggiunto il quorum. E oltretutto anche un gesto di cui non si è accorto nessuno, a parte la polizia locale che si è messa sulle sue tracce. Le indagini degli agenti sono state velocissime: grazie al sistema di videosorveglianza del territorio sono riusciti a osservare tutta la scena. Si è così scoperto che quella del giovane non è stata una bravata improvvisata al momento, magari dopo avere alzato un po’ troppo il gomito. È stato un gesto voluto e organizzato: insieme ad altri tre amici è sceso dall’auto per danneggiare i supporti dei cartelli elettorali del referendum. Un quinto amico, invece, faceva da palo tenendo d’occhio la zona per permettere agli altri di agire indisturbati senza il timore di essere scoperti. Dopo avere abbattuto i supporti della propaganda elettorale il gruppetto si è poi allontanato con soddisfazione. Gli agenti sono subito risaliti alla targa dell’auto: risulta di proprietà di una donna che risiede in provincia di Lecco. Messa alle strette, informata delle possibili conseguenze che sarebbero derivate dal suo silenzio, ha indicato il nome del giovane a cui aveva prestato la vettura. Da accertamenti si è scoperto che il ragazzo ha già precedenti penali. È stato convocato al comando e invitato a fare il nome dei suoi amici, ma ha preferito il silenzio. È stato pertanto denunciato per danneggiamento aggravato in concorso, ma anche per favoreggiamento personale perché si è rifiutato di rivelare i nomi degli altri.
Gualfrido Galimberti