DARIO CRIPPA
Cronaca

Monza, ecco il predatore seriale di ragazzine / VIDEO

Ha aggredito una 12enne adocchiata in un fast food. Appello della Procura: potrebbe aver colpito altre volte, aiutateci

Raul Rodriguez De Silva ripreso dalle telecamere

Monza, 28 marzo 2018 - Pomeriggio. Viale Stucchi, “Burger King”, a fianco al centro commerciale Iper. Raul Rodriguez De Silva entra in azione. Centri commerciali e fast food sono i suoi preferiti. E quel pomeriggio lui è a caccia di prede.

Jeans e felpa col cappuccio blu, barbetta appena accennata, entra mettendosi una mano sul viso sotto le telecamere - sa che potrebbero riprenderlo - ma se ne scorda subito dopo. Fa un giro nel locale. I suoi occhi saettano di lato, un millesimo di secondo, il tempo di registrare mentalmente il proprio obiettivo: una dodicenne, seduta a un tavolo a mangiare con gli amichetti. Raul intanto prosegue, raggiunge il bagno, poi ripercorre lo stesso tragitto e ruota di nuovo la testa verso la sua preda. Veloce, però. Sa che non deve dare nell’occhio. Ormai ha scelto. E allora si apposta fuori dal fast food. Per un’ora. Da una vetrata tiene d’occhio la comitiva di ragazzini fra cui siede la sua prescelta. Quando finalmente escono, li segue in macchina. Alla chetichella. Fino a quando finalmente la ragazzina saluta gli amici e si avvia da sola verso casa: sono appena 200 metri, ma Raul è alle sue spalle. E quando la giovane entra nell’androne, è ancora dietro di lei. Le porte dell’ascensore si aprono come le fauci di una belva, la ragazzina ci entra senza sospettare nulla. Ma con lei entra anche Raul: allunga le mani, la palpeggia, con forza, senza pietà. Non si sa fin dove arriverebbe, ma la dodicenne terrorizzata urla e tira fuori tutte le sue energie. Chiede aiuto, morde a una mano Raul e - appena le porte dell’ascensore si aprono rispondendo al pigiare disperato della ragazzina sul tasto dell’allarme - ne approfitta per divincolarsi e scappare.

Intanto i vicini di casa sono usciti a vedere cosa sia accaduto, e il predatore capisce che è meglio darsela a gambe. Rimane nei dintorni, però, come un serial killer torna a controllare, a vedere le ambulanze e le macchine della polizia. Poi, capita l’antifona, sparisce. Fugge a Imola (Bologna), a centinaia di chilometri di distanza. Ma ormai la sua sorte è segnata. I poliziotti del Commissariato diretto dal vicequestore Angelo Re fanno un lavoro egregio: nel giro di 48 ore, assieme ai colleghi della Mobile di Milano e ai carabinieri di Casatenovo (Raul quel pomeriggio aveva colpito anche lì!), tirano il bandolo della matassa. I filmati ripresi dalle telecamere del centro commerciale sono lunghi da vedere, ma alla fine il volto di Raul viene individuato. Fondamentale soprattutto la descrizione fornita dalla ragazzina: è riuscita a memorizzare dettagli importantissimi, gli abiti ad esempio, il cordoncino della felpa, il colore, a «distanza di tempo rimuovi» riflette il procuratore capo Lusa Zanetti, che ha coordinato le indagini firmate dal pm Carlo Cinque.

Il lavoro investigativo ha fatto il resto. Raul Rodriguez era già a caccia di un’altra vittima quando i poliziotti lo hanno “blindato”. E il suo profilo criminale ha fatto prendere una decisione inconsueta alla Procura: divulgare le sue fotografie, «perché quell’uomo potrebbe essere un violento seriale e aver già colpito o tentato di farlo - dice la Zanetti -. Se qualcuno lo riconosce, speriamo che possa farsi avanti». Trentacinque anni, italo-brasiliano, residente a Berbenno in provincia di Sondrio, lavori saltuari, un divorzio alle spalle e una sfilza di precedenti: aggressione, minacce, lesioni, ingiurie e violenza privata. Molti, nei confronti della sua ex. Ma soprattutto, per altri episodi di violenza sessuale - il reato di cui viene ora accusato - era già stato condannato a 4 anni di reclusione in passato. Il lupo perde il pelo ma non il vizio, però, e Raul aveva ricominciato a colpire. Quando lo hanno fermato, davanti ai poliziotti di Monza ha pure confessato, ricostruendo dettagli su dettagli, «come se si fosse liberato» chiosa il vicequestore.