
Il bagolaro che si era salvato dalla bomba atomica 80 anni fa viene condiviso con il mondo
"Oggi non piantiamo solo un albero, ma un impegno, un sogno, una promessa". Alta gradazione emotiva per la posa a Bellusco di un Hibakujumoku, la pianta sopravvissuta alla bomba atomica a Hiroshima, 80 anni fa. Una cerimonia dal forte valore simbolico con i bambini al centro fra letture, origami e focus green, un grande affresco collettivo, protagonista, l’intero Vimercatese.
Altri 13 comuni hanno sposato il progetto di pace della Giunta: Agrate, Bernareggio, Burago, Busnago, Cavenago, Cornate, Lesmo, Mezzago, Ornago, Ronco, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate.
I semi del bagolaro risparmiato dall’esplosione nucleare nel 1945 vengono sparsi per il mondo e adesso sono anche in Brianza. La storia di questi esemplari – alla violenza dell’ordigno ne scamparono 170 di 32 specie differenti – è istruttiva. Dopo il bombardamento della città giapponese, il 6 agosto 1945, lo scenario lunare uscito dalla devastazione fu totale. Persino gli scienziati del Progetto Manhattan erano convinti che per quasi un secolo nulla sarebbe potuto nascere dalla terra contaminata. Una profezia smentita dalla natura. La primavera dopo, infatti, alcuni alberi a due chilometri dal punto di impatto iniziarono a germogliare. Oggi, sono un patrimonio di Hiroshima che non solo li ha censiti, ma provvede alla loro tutela. È nata così l’idea di condividere con il resto del mondo i figli di questi esemplari, che "sono veri testimoni di pace", dice il sindaco Mauro Colombo. Green Legacy Hiroshima è l’ente che si occupa di curarli e proteggerli, mentre dal 2020 la raccolta dei semi per l’Europa è affidata a Pefc Italia e associazione “Mondo senza guerre e senza violenza“.