STEFANIA TOTARO
Cronaca

“Quattro soldi a Battimuro”: il pm premiato al suo libro d’esordio

II magistrato Alessandro Pepè ha affrontato nel romanzo i temi di abusi di cui si è a lungo occupato

“Quattro soldi a Battimuro”: il pm premiato al suo libro d’esordio

di Stefania Totaro

Scrivere in linguaggio giuridico lo sa fare già bene visto che è magistrato da oltre 30 anni. Ora però con il suo primo romanzo, scritto durante il lockdown, si è aggiudicato il primo posto. Alessandro Pepè vive a Monza e lavora come pubblico ministero alla Procura monzese. La sua opera prima, intitolata “Quattro soldi a Battimuro”, gli è valsa il “Premio Acqui Edito & Inedito 2022” per la sezione Narrativa Inedita.

Il romanzo ha anche ricevuto il premio “Selezione San Domenichino 2022” al concorso di Marina di Massa. Il libro, che prende il titolo da un antico gioco popolare dove si scagliano le monete contro un muro, offre, si legge nella presentazione, "un vivace affresco di una Calabria rurale" dove "la scomparsa di una ragazza e le indagini che ne derivano legano tra sè alcuni insoliti personaggi che gravitano attorno alla masseria dei nonni di Michelino, dalle cui storie singolari emerge una triste realtà familiare rimasta troppo a lungo nascosta". Sì, c’è anche una sorta di giallo che tiene il lettore incollato alle pagine fino all’ultima. "Da qualche anno avevo il desiderio di misurarmi con la scrittura di un romanzo - spiega Alessandro Pepè - Sono abituato a scrivere per lavoro, con un linguaggio tecnico: il desiderio era quello di misurarmi con la pagina bianca di un libro e con la scrittura creativa. I miei tentativi precedenti si erano arrestati per mancanza di tempo. Così, durante il lockdown, ho pensato che fosse arrivato il momento buono". È lo stesso pm a spiegare cosa ha voluto raccontare nel suo primo romanzo. "Ho scritto una storia di fantasia e l’ho ambientata verso la fine degli anni Sessanta, in un luogo vero, un luogo dei ricordi: la vecchia casa dei miei nonni, a Rosarno, il mio paese (che nel romanzo è indicato con un anagramma: Sornaro). Ho recuperato dai ricordi anche i nomi di personaggi di cui ho sentito parlare in famiglia e, partendo da questi nomi, ho descritto i singolari protagonisti del racconto, tutti in qualche modo collegati al cortile della casa dei nonni, a partire da Quattro Soldi a Battimuro, il personaggio che dà il titolo al libro. Un romanzo che racconta tante piccole storie, legate tra loro, con un filo leggero, dalle ricerche che seguono alla scomparsa di una ragazza. E, tra queste storie, ne emerge anche una di maltrattamenti in famiglia, tema di cui mi sono a lungo occupato professionalmente. Dedicarmi a questo romanzo è stato molto divertente e coinvolgente".