Quaranta licenziamenti alla Vefer Protesta davanti al Tribunale

Quaranta licenziamenti alla Vefer  Protesta davanti al Tribunale

Quaranta licenziamenti alla Vefer Protesta davanti al Tribunale

Mattinata di protesta ieri davanti alla sede del tribunale in via Vittorio Emanuele contro i licenziamenti alla Vefer di Lissone, grande impresa di produzione di poliuretani usati principalmente per le imbottiture di divani e materassi. A manifestare in centro con un presidio organizzato dal sindacato Cub Trasporti, sigla della Confederazione unitaria di base, sono stati una quarantina di ex lavoratori esterni ed ex dipendenti di una cooperativa che aveva in appalto i servizi di logistica e movimentazione dei magazzini a Lissone. Otto mesi fa non è stato rinnovato da parte di Vefer l’appalto alla cooperativa ed è partita la procedura di licenziamento dei suoi lavoratori esterni, 60 persone in maggioranza di origine bengalese, con esperienza e anzianità contrattuale di circa 15 anni. È una situazione che, denuncia il Cub, non è dettata dalla mancanza di lavoro adi Vefer, che anzi "ha bisogno di mano d’opera per la logistica e i magazzini - spiega Maurizio Fratus di Cub Trasporti Milano e Monza - ma per abbassare i costi del lavoro ha prima disdetto l’appalto, poi ha fatto passare 4 mesi per non avere l’obbligo di riassumere i lavoratori licenziati alle stesse condizioni, e ha iniziato a riassumerli attraverso un’altra azienda esterna con contratti inferiori. Dei 60 licenziati 8 mesi fa, ora ne ha ripresi 20 per fare lo stesso lavoro ma con condizioni contrattuali peggiori".

Un sistema contro cui Cub e la quarantina di ex lavoratori rimasti tagliati fuori ha protestato in strada mentre in tribunale si teneva la seconda udienza per trattare la vertenza di licenziamento. "Abbiamo impugnato il licenziamento 8 mesi fa - conclude Fratus - e chiediamo la riammissione dei lavoratori con il riconoscimento dei loro contratti e dell’anzianità maturata".

M.Ag.