
di Sonia Ronconi
Sembrava tutto abbastanza tranquillo, un banale controllo. Poi, però, il nervosismo del giovane, la sua fretta di tornare a casa, non hanno fatto altro che insospettire i carabinieri.
Ed è così che un trentenne di Nova Milanese ha dovuto gettare la maschera ed è finito in manette per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e. Non per un modesto quantitativo di droga, peraltro, ma per una autentica centrale dello spaccio allestita nella propria abitazione.
Andiamo con ordine. Succede tutto l’altra sera, mentre i carabinieri della Stazione di Nova Milanese sono impegnati in uno dei consueti controlli di routine del territorio. Non è scattato ancora l’orario del coprifuoco, siamo in via Diaz, ed è qui che i militari della Stazione di Nova Milanese decidono di fermare l’automobile su cui viaggia il trentenne. Non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi, i documenti sono in regola, ma la reazione del trentenne è strana. Molto strana.
"Lasciatemi andare - urla l’uomo dopo essersi fermato all’alt -, vado di fretta, devo tornare a casa". La fretta di allontanarsi alla fine gli costerà cara. L’ingiustificata frenesia piuttosto evidente senza riuscire a fornire alcuna giustificazione valida non può che mettere in allarme i militari. Che infatti decidono di approfondire il controllo sia sulla persona del fermato sia sulla sua autovettura. Ed è proprio all’interno della macchina, nel vano cruscotto del lato passeggero, che spuntano due sacchetti: uno con 60 grammi circa di hascisc e l’altro con 20 grammi di cocaina. Naturalmente i carabinieri, dopo questa scoperta, non si fermano. La successiva perquisizione domiciliare è d’obbligo e i militari si recano nella casa del trentenne, a Nova Milanese.
Una “visita” destinata a complicato ulteriormente la posizione del giovane: all’interno della camera da letto i militari trovano un bilancino di precisione con tracce di cocaina e la somma di 36mila euro in contanti, ritenuta probabile provento dell’attività illecita, mentre all’interno di un garage in uso al fermato vengono recuperati un altro chilo e 200 grammi di hascisc, 380 grammi circa di cocaina, 300 grammi di marijuana e una pistola Beretta calibro 32 con matricola abrasa completa di caricatore con all’interno 14 colpi.
Al termine delle operazioni i militari dell’Arma su disposizione dell’autorità giudiziaria hanno trasferito il trentenne in carcere a Monza. Ma le indagini non sono finite.