Pusher e prostitute sul binario morto "Rimuoviamo il treno della vergogna"

Motrici e vagoni sono abbandonati da anni tra Seveso e Camnago, diventando ricettacolo di balordi. La sindaca lancia l’ultimatum a Trenord: 15 giorni per lo sgombero. Azienda al lavoro per una soluzione

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di Sonia Ronconi

Le carrozze del treno abbandonate da anni in un binario morto lungo la via Brennero poco dopo il passaggio a livello di via Montello, a ridosso di numerose abitazioni. I treni sono fatiscenti e la notte i vagoni vengono usati per spaccio e prostituzione. "Non ho più parole – bacchetta indignata la sindaca di Seveso, Alessia Borroni, accompagnata in un sopralluogo dal commissario della polizia locale Gramegna – . È uno scandalo. Due vagoni abbandonati a cielo aperto, proprio di fronte alle abitazioni. Almeno tre sere la settimana devono correre i carabinieri o le altre forze dell’ordine, dopo le chiamate dei residenti. Su quei vagoni accade di tutto: prostituzione, spaccio e i carabinieri portano in caserma persone note per reati di spaccio di sostanze stupefacenti. Per non parlare del sudiciume che negli anni si è accumulato. Non posso non ascoltare questi residenti e le loro lamentele sacrosante. Non esistono cittadini di serie A o B , purtroppo più che inviare lettere non posso fare".

Martedì scorso la sindaca ha scritto una lettera a Trenord (e per conoscenza alla Prefettura di Monza Brianza) per sollecitare ancora una volta la rimozione delle carrozze abbandonate sul binario morto nella parte di ferrovia tra Seveso e Camnago.

Le carrozze sono in stato di totale fatiscenza e incuria. Una situazione che si protrae oramai da molti anni nonostante le ripetute richieste di rimozione formulate a Trenord. "I vagoni, privi di qualsiasi sistema di sicurezza, sono oggetto di occupazione abusiva da parte di persone senza tetto, molte delle quali con trascorsi giudiziari – ha scritto Alessia Borroni –. Nell’ultimo mese la situazione si è andata acuendo, con continui interventi della polizia locale". La sindaca sottolinea poi come nelle ultime settimane le segnalazioni degli abitanti della zona si siano moltiplicate, "un chiaro segnale di degrado e insicurezza che va colto e risolto nel più breve tempo possibile". Come garante della sicurezza urbana, la sindaca di Seveso invita Trenord a intervenire al più presto, entro 15 giorni dal ricevimento della lettera, per rimuovere le carrozze: è già passata una settimana.

Nel caso ciò non dovesse avvenire, spiega la lettera, "è nei poteri del sindaco, previa comunicazione al prefetto, emettere un’ordinanza contingibile e urgente per la rimozione delle carrozze e la pulizia completa dell’area".

"Le parole sono finite. Ora si passa ai fatti – conclude Alessia Borroni –. Devono assolutamente intervenire e portarsi via questi due vagoni. Il mio è un ultimatum. La sicurezza è prioritaria nella mia amministrazione, ma anche il decoro urbano è essenziale come biglietto da visita della nostra città. Da quando ci siamo insediati abbiamo subito preso contatti per risolvere il problema ed effettuato un sopralluogo su quell’area. Ogni volta che mandiamo una pattuglia della polizia locale a controllare se c’è qualcuno su queste carrozze, tolgo gli agenti da un’altra importante attività. Inoltre, quanti soldi abbiamo stanziato per fare dei controlli? Troppi. Non è giusto. Quindi che il proprietario di queste carrozze fatiscenti venga a prendersele e spariranno anche le prostitute, gli spacciatori e le brutte facce che girano di giorno e soprattutto di notte. Spero che questo sollecito sia preso a cuore da chi di dovere e riconfermi la massima collaborazione che esiste con Trenord, come è sempre avvenuto in questo ultimo periodo".

Trenord fa sapere di essersi attivata da tempo, pur non essendo proprietaria dei materiali (tre locomotori e una carrozza), che sono invece di FerrovieNord e Regione. La richiesta per la rimozione dei materiali è stata inserita in una gara più ampia. Ora l’azienda cercherà di tagliare i tempi. Nell’ottica della massima collaborazione con il Comune di Seveso, Trenord sta valutando i tempi e le azioni possibili al netto della normativa: l’obiettivo è fare in fretta, ma non c’è ancora una data.