
Studenti e docenti del liceo artistico Nanni Valentini protestano a Monza contro le condizioni climatiche inaccettabili.
"Siamo al freddo e a scuola piove dentro. Andiamo tutti in piazza Trento". Lo slogan ha accompagnato 500 studenti del liceo artistico Nanni Valentini in corteo fin sotto le finestre dell’ufficio del sindaco, Paolo Pilotto, in municipio.
Anche i professori avevano inviato una lettera al primo cittadino, sottoscritta anche dai genitori degli studenti, per denunciare la difficoltà di lavorare in condizioni climatiche inaccettabili e contrarie alla normativa vigente. Hanno chiesto al sindaco di "intervenire con urgenza per verificare lo stato degli impianti di riscaldamento della nostra scuola e comprendere le ragioni di tali disservizi e di predisporre interventi immediati e risolutivi".
Il freddo, come sottolineano docenti e studenti, è solo la punta dell’iceberg dei problemi, tra infiltrazioni d’acqua a ogni pioggia, il buco nel soffitto dello scalone che si allaga, i cancelli di ingresso rotti e mai riparati e numerose altre criticità. Da ultimo, sono danneggiati anche i rilevatori di temperatura, controllati solo poche settimane fa.
Dall’inizio della stagione fredda, i sistemi di riscaldamento della scuola, in particolare nei laboratori, risultano spenti o comunque malfunzionanti. "Nei laboratori la temperatura interna si aggira costantemente intorno ai 13° – lamentano i ragazzi –, raramente supera i 16°", mentre nelle restanti aule il funzionamento dei riscaldamenti è puramente legato al caso, nonostante sporadici interventi di manutenzione possano migliorare temporaneamente la situazione.
Anche l’aula magna è fredda da tempo immemore, mentre le norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica prevedono di mantenere, una temperatura di 20°, con un margine di 2° in più o in meno. L’ordinanza del Comune di Monza stabilisce una temperatura massima a 19°.
In queste condizioni "è difficile insegnare e studiare". "Nel caso specifico del liceo artistico – sottolineano i prof, alcuni in corteo con i ragazzi – risulta impossibile realizzare i lavori di precisione a mano normalmente richiesti ai nostri studenti. L’ambiente scolastico dovrebbe essere un luogo sicuro e confortevole, dove studenti e insegnanti possano svolgere serenamente le loro attività. Purtroppo, le condizioni attuali violano tali principi e rendono il nostro lavoro umiliato e insostenibile".
Da un lato i docenti si dicono consapevoli delle difficoltà della congiuntura economica, ma dall’altro il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, ha parlato recentemente della grande opportunità delle risorse finanzarie gestite dall’Ue e dai Fondi del Pnrr, per garantire la sicurezza nelle scuole.
Docenti e studenti sentono forte il senso di appartenenza alla scuola e sottolineano di non volerla lasciare in stato d’abbandono: "Nessun altro luogo sarebbe idoneo ai nostri percorsi educativi – dicono i ragazzi – a cominciare proprio dai laboratori".