DARIO CRIPPA
Cronaca

Procurato allarme e calci. Tiktoker finisce in manette

"Sono stato assalito da una gang di pusher: aiutatemi o userò la pistola". Ma quando è arrivata la polizia nel locale, ha inveito contro gli agenti.

Un tiktoker con 25mila follower in manette. Fabio Di Monte è una vecchia conoscenza di Monza, specialmente intorno al centro sportivo Monzello, zona Cristo Re viale Libertà. Dove spesso bazzica e gira video di denuncia. Ma stavolta si è fatto arrestare per resistenza a pubblico ufficiale e denunciare per procurato allarme. E “vanta” già precedenti per spaccio, uso di sostanze stupefacenti, rapina, porto abusivo di armi, omissione di soccorso in seguito a incidente, truffa, lesioni, frode informatica, furto, minaccia e atti persecutori. Tutto comincia sabato scorso, quando alle 18 alla centrale operativa della Questura di Monza arriva una richiesta di intervento: a farla è un uomo, che racconta di essere stato aggredito da una dozzina di spacciatori armati di bottiglia in un bar. L’uomo dice anche che, se la polizia non fosse arrivata subito, ci avrebbe pensato lui con la sua pistola, Immediatamente, una Volante raggiunge il bar ma l’uomo, un 46enne nato a Milano e residente a Monza, inizia a cambiare versione dei fatti dicendo che l’aggressione era accaduta diversi giorni prima e, all’invito dei poliziotti a recarsi in Questura per sporgere denuncia, in un primo momento temporeggia e si rifiuta, poi assume un atteggiamento aggressivo, nei confronti degli agenti, iniziando a urlare nei loro confronti tanto da spaventare la clientela del bar. Uno dei dipendenti del locale racconta agli agenti che l’uomo durante la settimana si reca spesso lì, ubriaco, disturbando la clientela con provocazioni e insulti.

Appurato inoltre che quanto accontato prima, dal gruppo di pusher armati all’aggressione subita, era fasullo, il 46enne – risultato un tiktoker non nuovo a denunce di questo tipo (compresa una rapina subìta in diretta Instagram) – è stato denunciato per procurato allarme. E visto che continuava a offendere gli agenti, è stato portato in Questura primache la situazione nel bar potesse degenerare. Ma considerato che aveva anche parlato di avere un’arma a casa, i poliziotti hanno voluto andare a controllare: per fortuna dii pistole non ce n’erano. Durante il tragitto l’uomo ha però continuato a prendere a calci il vetro della Volante e il vetro divisorio interno, sempre insultando gli agenti. Anche una volta raggiunta casa, l’uomo ha continuato a sputare e sferrare calci verso gli agenti. finché non è stato arrestato.