
di Cristina Bertolini
Macchine per imballare cuscini e materassi, per saldare materie plastiche e sigillare i sachetti, lavorazioni in ferro, artigianato e design. Spaziano nei settori più diversificati le sei imprese brianzole (su 49 di tre provincie) che domenica hanno ricevuto il “Premio Impresa e lavoro“ da Camera di commercio Milano, Monza Brianza Lodi consegnato durante un evento al Teatro alla Scala.
Ha appena festeggiato i suoi primi 40 anni la Villa C. srl di Concorezzo specializzata nelle lavorazioni in ferro di manufatti su misura per clienti privati ed aziende. Spazia da elementi d’arredo, mobili per ufficio, infissi antintrusione, arredo urbano e carpenteria. "L’azienda fu fondata da mio padre Sabino Di Noia – ricorda la figlia Annalisa –. Ora ce ne occupiamo io per la parte amministrativa e i miei fratelli come tecnici". Con i suoi 6 dipendenti rientra nella categoria della piccola impresa che è la vera dorsale dell’imprenditoria brianzola e italiana. "Fino al 2017 – ricorda Annalisa Di Noia – lavoravamo con i cantieri, poi con la crisi dell’edilizia ci siamo rivolti agli studi di architettura per progetti di arredo di bar, ristoranti, negozi e showroom".
Terno Scorrevoli spa, di Varedo (70 anni nel 2020) progetta e realizza sistemi scorrevoli per porte e mobili. Nel dopoguerra Agostino Terno e Giuseppe Dedé cominciarono con la produzione di fermagli per schienali di apparecchi radio, pattini per mobili e vetrinette di negozi. Ora l’azienda è capitanata da Maria Adele Villa.
Deborah Cisiano 22 anni fa ha creato “L’impero della bellezza“: "Non solo trucco e parrucco – racconta – ma grazie ai miei studi all’accademia di tricologia di Frascati ho introdotto gli oli essenziali, vero toccasana per capelli, pelle e benessere psicofisico. Sulla scelta del prodotto io e il mio staff di 4 esperte studiamo anche i colori del viso e dei capelli per accrescere autostima e benessere di chi si affida a noi".
Ha tanti omonimi ma è una sola la Ipm Italia srl di Sulbiate, fondata 40 anni fa da Fabrizio Penati che ha ritirato il premio. "I primi anni facevamo anche prodotti chimici – ricorda la figlia Daniela – poi l’intuizione di papà ci ha fatto concentrare sui pavimenti in resina". Ancora una volta un’azienda familiare con Daniela al marketing (dopo il diploma allo Ied) e Andrea direttore tecnico a cui papà Fabrizio ha passato il testimone come amministratore delegato.
Storie di famiglia e storie di donne rimaste vedove che hanno rilevato l’azienda del marito come nel caso di Patrizia Valcamonica che è a capo della Gervasoni Giuseppe, con sede legale ad Agrate (pratiche auto e assicurazioni). "Mio marito è mancato a fine 2020 e rilevare un’azienda individuale è più complicato di una srl – racconta la signora Patrizia – passaggi bancari, Camera di commercio e Regione Lombardia hanno richiesto due, tre, quattro mesi. E poi con la linea telefonica non ho concluso ancora oggi".