
Laura Maggi a pranzo con i migranti
Monza, 2 gennaio 2020 - Dalla cattedra ai fornelli, con ospiti gli studenti ai quali insegna la lingua italiana. La portata principale è stata l’accoglienza. Una bella storia di Natale quella che vede protagonista Laura Maggi, già insegnante di italiano dei richiedenti asilo ospiti in città, che ha organizzato un pranzo a casa sua insieme a sei giovani migranti che, giunti a Monza, cercano di costruirsi un futuro migliore. L’iniziativa, intitolata "Aggiungi un posto a tavola", da anni viene promossa dalla Caritas, ancor prima dei progetti di accoglienza e da anni Laura aderisce con entusiasmo.
Sei giovani provenienti da Sierra Leone, Senegal, Costa d’Avorio e Mali. "Dovevano esserci più ospiti, ma molti lavoravano – racconta Laura, che ha condiviso questa esperienza sulla sua pagina facebook convinta di non avere fatto nulla di speciale –. È stata una bella tavolata: abbiamo mangiato, parlato in italiano, chiacchierando di tutto: dal lavoro alla vita privata, dai loro progetti personali alla politica. Un po’ come succede in questi giorni quando le famiglie si riuniscono attorno alle tavolate". Tante le storie che in questi anni Laura e gli altri operatori monzesi hanno ascoltato: storie di ragazzi, spesso poco più che maggiorenni, obbligati a lasciare il loro Paese, ragazzi carichi di speranza ma intimoriti, ragazzi che non sempre hanno trovato facilmente lavoro e sostegno. "La gioia più grande è che la maggior parte ha trovato un’occupazione – continua –. Qualcuno a Monza alla residenza San Pietro come tuttofare; altri sono rider, addetti alle pulizie, lavapiatti, giardinieri o lavorano nelle cooperative di traslochi".
Anche quelli che hanno pranzato con Laura hanno trovato un’occupazione e qualcuno cerca di arrotondare e inviare qualche soldo in più a casa. "Sono ragazzi tenaci, che si impegnano – continua –. Dopo il lavoro studiano per ottenere la patente". L’italiano, ormai, l’hanno imparato. Qualcuno vive ancora nel centro di accoglienza di via XX Settembre, altri hanno trovato una casa. Non sempre trovare un lavoro è facile, soprattutto in Brianza, e molti dirottano su Milano. "Svolgono una vita normalissima, come le nostre – racconta –. La mattina lavorano, la sera studiano e cercano di costruirsi un futuro migliore". Laura è conscia che la sua è una posizione privilegiata: conosce già i ragazzi ed è stato naturale aprire loro le porte della sua casa e della sua famiglia anche in questi giorni di festa. "Ricordo che il primo Natale anche loro erano impauriti e imbarazzati – aggiunge –. Tutti intimoriti e seduti sul divano, vicini quasi a farsi coraggio". Ora i ragazzi si sentono a loro agio: "Consiglio a tutti di fare questa esperienza".