"Polo produttivo Elesa troppo invasivo"

No all’espansione selvaggia più ciclabili e aree verdi . Giovedì l’incontro. con l’assessore Lamperti

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di Cristina Bertolini

Il Comitato Sant’Albino prosegue per la sua strada: l’espansione del polo produttivo Elesa Spa nel quartiere è giudicata troppo invasiva. La Consulta chiede alla Giunta uno sviluppo sostenibile con consumo negativo di suolo, quartiere per quartiere e non quartieri vivibili e curati e quartieri dormitorio, sempre più cementificati.

Piste ciclabili, rimboschimento, preservare le aree agricole sono il focus della controproposta stesa a fine luglio da un gruppo ristretto di cittadini attivi e presentato l’altra sera in un’assemblea allargata a tutto il quartiere.

I presenti si sono chiesti se il fondo di compensazione di un milione di euro sia sufficiente per l’acquisto delle aree del Parco Sant’Albino: una privata è già stata destinata al parco dal Pgt e un’altra a ridosso dellegli uffici di Elesa dove insiste una palazzina ex Tpm mai usata. Grande assente all’assemblea l’assessore al Governo del territorio Marco Lamperti.

"Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore giovedì prossimo – anticipa Michela Martinengo, coordinatrice della Consulta – Intanto il documento è stato sottoposto a un primo esame dei tecnici comunali".

Durante l’incontro i cittadini hanno sollevato anche la necessità di aggiungere al Centro civico (ex Cascina Bastoni) il più sacrificato di Monza, anche l’antico fienile, da recuperarer e sfruttare.

Due i punti di domanda principali: ci sono le risorse per la manutenzione delle aree verde che si andrebbero ad acquisire perché non vengano abbandonate e mal frequentate?

E ancora, le nuove strutture che Elesa va a costruire verranno davvero sfruttate nel tempo o dopo qualche anno una delocalizzazione lascerà nel quartiere un ecomostro abbandonato?

Interrogativi del che il Comitato Sant’Albino porterà tra i temi sul tavolo giovedì 8 con l’assessore all partita. All’incontro seguirà più avanti un’altra assemblea pubblica per informare i cittadini.