GIULIANO MARIA GALIMBERTI
Cronaca

Aeb-A2A, dai confetti ai veleni. Un esperto per studiare gli accordi

L’amministrazione di Seregno si affida a un legale per evitare altri pasticci nell’aggregazione industriale. Sotto la lente il rinnovo dei patti parasociali che rischiano di portare all’esterno il controllo azionario.

Il sindaco di Seregno Alberto Rossi è coinvolto nel processo per la fusione sospetta e ha scelto di stare fuori dalla vicenda, di cui si occupa ora il suo vice

Il sindaco di Seregno Alberto Rossi è coinvolto nel processo per la fusione sospetta e ha scelto di stare fuori dalla vicenda, di cui si occupa ora il suo vice

Un imperativo: evitare altri pasticci nell’operazione dell’aggregazione industriale tra Aeb e A2A. L’amministrazione comunale, per non commettere passi falsi, si affida a un legale per affrontare un nuovo e complicato capitolo: il rinnovo dei patti parasociali, gli accordi tra i soci all’interno di una azienda per regolamentare il loro rapporto.

Se una delle due parti, come in questo caso, è un’amministrazione pubblica, le ricadute però sono sull’intera cittadinanza. L’amministrazione comunale è chiamata ora a sottoscrivere il rinnovo di questi patti. Quelli firmati in precedenza, per l’operazione che risale al 2020, scadono infatti il 31 ottobre. Ora le due parti si siederanno al tavolo per un nuovo accordo quinquennale. La questione è delicata dal punto di vista societario, ma che da quello strettamente politico. I gruppi di minoranza erano rimasti allibiti in occasione della commissione consiliare convocata a gennaio per trattare la questione, apprendendo che il Comune aveva 30 giorni di tempo per il rinnovo di due articoli che stavano particolarmente a cuore ad A2A: il primo era finalizzato a garantire la continuità gestionale, il secondo mirava a conservare nelle mani dei soci attuali le varie quote di maggioranza. C’era poco da scegliere: in commissione si era appreso che, qualora il Comune non avesse accettato il rinnovo nei tempi previsti di questi due articoli, avrebbe dovuto cedere un quantitativo di azioni tale da portare A2A fino al 50,1% del capitale sociale. Giuseppe Azzarello (Fratelli d’Italia) aveva rilevato che si è costretti a rispettare le richieste di A2A per non perdere le azioni in possesso del Comune. Edoardo Trezzi (Lega) aveva evidenziato che ai tempi della votazione in aula nulla si sapeva del contenuto di questi patti parasociali. A prima vista, considerando il rischio, non sembrano un grande affare per il Comune che, prima dell’operazione, aveva addirittura il 54 per cento delle quote e poteva decidere da solo la sorte della sua azienda.

Rinnovati in anticipo i due articoli su richiesta di A2A, però, ora resta la scadenza del 31 ottobre per il rinnovo dei patti parasociali nella loro completezza.

Il vicesindaco William Viganò, che ha la delega alle Società partecipate, ha già ricevuto il mandato dal consiglio comunale per compiere questo passo.

Il sindaco Alberto Rossi dall’inizio delle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto si tiene ormai alla larga da ogni questione relativa ad Aeb. Il Comune, per evitare nuovi guai, si è però affidato all’avvocato Diego Corrado, esperto in diritto societario. A lui il compito di studiare ogni virgola di quei patti per evitare che Aeb, nel breve futuro, possa cambiare l’azionista di maggioranza o che, comunque, il Comune possa fare passi sbagliati, di cui potrebbe poi pentirsi quanto è troppo tardi.