Pizzette, brioche e sorrisi Il Barcafè di Cederna prende i clienti per la gola

Il titolare Stefano Scanferlato ha visto negli anni il quartiere trasformarsi. Gli avventori cambiano con le ore: le mamme al mattino, i giovani per l’aperitivo.

Pizzette, brioche e sorrisi  Il Barcafè di Cederna  prende i clienti per la gola

Pizzette, brioche e sorrisi Il Barcafè di Cederna prende i clienti per la gola

di Cristina Bertolini

Ha visto trasformarsi il quartiere Cederna Stefano Scanferlato, titolare del Barcafè Scanferlato di via Cederna.

Già i suoi genitori avevano un bar in zona e gli hanno insegnato il mestiere, fino a lasciargli il timone nel 2017. Barcafè Scanferlato è aperto dalle 7 alle 20, tutti i giorni eccetto il lunedì.

Dai ricordi di famiglia Stefano racconta che fino agli anni ‘70 - ‘80, quando ancora il cotonificio Cederna era attivo almeno in parte, il grosso del lavoro si faceva tra le 7 e le 8 del mattino, con le colazioni degli operai che entravano al lavoro.

Negli anni, la fisionomia del quartiere è cambiata: per un periodo dimenticato e in degrado, ora sta diventando quartiere residenziale, complici le case ristrutturate e gli ampi spazi verdi che rendono appetibile la zona. Quindi anche l’attività del bar si sposta a partire dalle 8 con le mamme che accompagnano alla scuola dell’infanzia i piccoli. A seguire, durante la mattinata, i residenti del quartiere entrano per una sosta fra una commissione e l’altra, le mamme per il caffè post spesa e i pensionati. Specialità della casa, le brioche fatte da un laboratorio artigianale e poi farcite in 23 modi diversi dallo staff di Scanferlato, "mentre panini, pizze e focacce per il pranzo sono fatte in casa, così come il gelato – sottolinea il titolare –. Abbiamo una focaccia come non si trova in giro".

Non mancano le brioche senza glutine, per celiaci e quelle vegan. La voce si è sparsa in quartiere e così professionisti e insegnanti delle scuole della zona passano per pranzo. Trovano un locale arioso e accogliente in cui fare un break in compagnia. Al pomeriggio vengono i ragazzi dopo la scuola e poi i giovani per l’aperitivo, verso sera, che sfrutta ancora pizzette e focaccine fresche di giornata.

"Altri locali optano per apericena con pasta fredda e salumi – dice Scanferlato – mentre noi ci caratterizziamo per i nostri prodotti e rimaniamo fedeli alla nostra linea". I clienti sembrano apprezzare e infatti tornano.

Il 90 per cento sono affezionati che frequentano il bar da anni: ex studenti ora professionisti che hanno lo studio in zona e ragazze oggi mamme che vengono con i figli. "La fidelizzazione, il rapporto affabile e la conoscenza dei clienti quasi a uno a uno è una caratteristica imprescindibile per un bar – fa osservare il titolare – altrimenti non sei un barista: non riesci a distinguerti dalle grandi catene di ristorazione con migliaia di punti vendita in tutto il mondo, dove però vige il più completo anonimato. Poi ci sono anche i clienti nuovi, quelli più riservati che noi accogliamo e rispettiamo; però se qualcuno vuole scambiare due chiacchiere noi siamo contenti. Ci fa piacere intercettare i gusti dei nostri utenti, accoglerli sempre al meglio, perché da noi si sentano un po’ come a casa".

Trasmette la sua esperienza anche ai giovani Stefano Scanferlato, agli stagisti della scuola Borsa per cuochi e baristi. Alcuni di loro, dopo una prima esperienza, trovano qui un contratto. "Conosco bene gli esordi del lavoro – dice Stefano – ho cominciato a 15 anni, quando frequentavo la scuola alberghiera Vespucci di Milano e facevo la stagione estiva negli alberghi di Courmayeur".