Pietro, l’operaio-scultore della Coppa del Mondo

Da oltre vent’anni scolpisce il trofeo Fifa partendo da un pezzo grezzo di bronzo. E dopo la finale di domenica i nuovi campioni solleveranno al cielo la sua opera

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di Gabriele Bassani

In attesa di vedere i calciatori che la solleveranno domenica in Qatar, a Limbiate c’è chi la coppa più ambita per chi gioca al pallone l’ha maneggiata più volte, sempre con l’unico obiettivo di renderla ogni volta più bella. Pietro Brambilla Pisoni è l’operaio con maggiore anzianità alla Gde Bertoni di Paderno Dugnano, l’officina da cui ogni 4 anni esce la coppa che finirà nelle mani della nazionale di calcio migliore al mondo.

"Sono arrivato in azienda nel 1998, quando già qui si produceva la coppa per la Fifa, dopo aver vinto il concorso internazionale del 1971", ricorda Pietro. Il lavoro è la sua passione: "Non può essere un lavoro come un altro. Se non ti piace, se non provi certe emozioni nel farlo, non puoi farlo". Per i Mondiali di calcio 2022 in Qatar, l’azienda di Paderno Dugnano, oggi guidata da Valentina Losa, che dal 2010 porta avanti la tradizione di papà Giorgio, di nonno Eugenio e del bisnonno Emilio, ha realizzato e spedito, oltre all’esemplare di Coppa del Mondo riservato alla federazione calcistica vincitrice, anche 5.000 medaglie che saranno assegnate ad altrettanti atleti, dirigenti e accompagnatori a ricordo dell’evento sportivo principale e di quelli ad esso collegati. Mentre a breve inizierà la produzione per i Mondiali di calcio 2026 che si disputeranno tra Usa, Canada e Messico.

"Quella che realizziamo per la squadra vincitrice è di bronzo laminata in oro e resta alla Federazione, mentre durante la premiaione viene consegnata quella in oro che è un esemplare unico custodito nella sede della Fifa a Zurigo, dove sono stato recentemente per un piccolo lavoro di restauro", continua Pietro. Racconta con passione ogni passaggio necessario a rendere perfetto un trofeo come la Coppa del Mondo. "Nulla è lasciato al caso, ci sono procedure precise da rispettare, trattiamo metalli che hanno delle reazioni particolari ad ogni intervento e per questo vanno maneggiati con grande cura". La Gde Bertoni di Paderno Dugnano si è affermata nella produzione di premi sportivi fin dalle Olimpiadi di Roma del 1960 ed oggi vanta collaborazioni, oltre che con Fifa e Uefa per il calcio, anche con Fivb per la pallavolo, World Athletics per l’atletica, il Comitato olimpico internazionale, Fina per il nuoto. Ogni opera viene creata unendo l’estro e la fantasia di un artista artigiano all’abilità di operai specializzati come Pietro, capaci di trasformare progetti in oggetti preziosi e dal fascino intramontabile.

"Ogni volta che porto a termine un progetto ho una sensazione meravigliosa, una soddisfazione speciale, nel vedere il metallo che si trasforma e diventa come lo immagino. Potrà stupire, ma per mio gusto personale mi piace di più vedere le sfumature che può prendere l’argento nelle diverse lavorazioni, rispetto all’oro". Ma naturalmente poi, quello che fa la differenza nelle premiazioni sportive, è sempre l’oro, come quello della coppa, realizzata da Pietro e i suoi colleghi, che domenica prossima solleveranno al cielo i nuovi campioni del mondo.