Monica Guzzi
Cronaca

Pedemontana, la stangata viaggia sull’autostrada. In Brianza i pedaggi più cari d’Italia

Fino al 30% in più rispetto alla tratta A, Lentate-Lomazzo a 120 euro al mese

L'ultimo tratto realizzato di Pedemontana

Monza, 9 ottobre 2015 - Rincari fino al 44 per cento. Pedemontana annuncia i pedaggi autostradali che entreranno in vigore dal 1° novembre ed esplode la polemica. Stando ai calcoli, sono i più cari d’Italia.

Da un capo all’altro della tratta B1 per esempio, da Lentate sul Seveso fino a Lomazzo (7,30 chilometri di lunghezza autostradale ma 9,78 chilometri di lunghezza tariffata, che comprende anche una parte degli svincoli, secondo un metodo di tariffazione previsto fin dal 2009) auto e moto pagheranno 1,64 euro. Andrà peggio ai tanti furgoncini che rappresentano il cuore dell’economia brianzola, che pagheranno il doppio, esattamente 3,07 euro per meno di una decina di chilometri. Una cifra che in un mese lavorativo sale a oltre 120 euro, ammesso che il tragitto di andata e ritorno si compia una sola volta.

Da Lazzate a Lentate o viceversa a nessuno verrà poi in mente di prendere l’autostrada, a meno che non si vogliano pagare dalle 0,66 all’1,23 euro per fare quattro passi. Ogni tratta di Pedemontana avrà una tariffa diversa dalle altre e in Brianza si pagherà più che altrove. L’11 per cento in più rispetto alla tratta A nella tratta B1 fino a Lentate, vale a dire 20 centesimi al chilometro per auto e moto contro i 15 centesimi della tratta A, mentre si sale del 12 per cento in più nella tratta B2 e del 30 per cento in più nelle restanti tratte, per ora sulla carta, la C e la D. Al contrario, le tangenziali di Varese e Como costeranno il 5 per cento al chilometro in meno della tratta A e il 35 per cento in meno rispetto alle C e D.

Gli automobilisti inoltre dovranno pagare 20,41 chilometri per la tratta A, che in realtà ne misura 15,07 di lunghezza autostradale. Quando passeranno sulla tratta B1 pagheranno per 9,78 chilometri a fronte di 7,30 chilometri di autostrada percorsi e lo stesso vale per le ipotetiche tariffe successive: 20,83 chilometri per percorrerne 16,60 di lunghezza reale e 23,72 chilometri rispetto ai 18,90 previsti per la tratta D.

Un salasso anche in assenza di caselli, contrariamente a quanto annunciato le scorse settimane dall’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte, che aveva ottimisticamente previsto la possibilità di intervenire per migliorare i dazi.

La spesa si potrà calcolare in anticipo dalla home page del sito ufficiale di Pedemontana, mentre i caselli saranno sostituiti dal sistema free flow che prevede la registrazione delle targhe attraverso telecamere che addebitano il passaggio all’intestatario. Si potrà pagare con Telepass e attraverso app, nonché con i sistemi tradizionali negli appositi punti assistenza.

Dario Balotta, responsabile Trasporti di Legambiente Lombardia, protesta, mentre il Pd in Regione annuncia la mobilitazione sul territorio. "La caduta di Pedemontana è sempre più veloce: solo settimana scorsa ha incassato dalle banche un “grazie non ci interessa finanziare l’opera” e già ieri ha peggiorato la situazione pubblicando le tariffe che si dovranno pagare da novembre sulle poche tratte realizzate - contesta Balotta -. Tariffe più alte di quelle già salate previste nei mesi scorsi. E questo nonostante la Regione, che controlla Pedemontana, avesse appena dichiarato che si sarebbe pagato di meno. La tariffa di Pedemontana è più cara delle peggiori aspettative, peggio della BreBeMi che già è vuota e oltre il doppio delle già care A8 e A9. Addirittura per percorrere poco più di 20 chilometri da Cassano Magnago a Lentate sul Seveso si pagheranno oltre 4 euro; 8 al giorno per l’andata e ritorno, oltre 150 euro al mese per il pendolare, che per meno di mezz’ora di tempo in più può percorrere gratis la forcella A8/A9 e la novedratese". A questo punto, si chiede Balotta, "Cosa credete che sceglierà il pendolare? Pedemontana è destinata a peggiorare la performance già fallimentare di BreBeMi, con la differenza che è ferma al 30 per cento dopo avere speso un miliardo di soldi pubblici e con queste uscite non proseguirà mai, anche perché visto il crollo di traffico possiamo scommettere che difficilmente il 16 novembre le banche faranno la fila per finanziarla Pedemontana. È ora - è la conclusione - di rivedere il progetto prima che il destino di Pedemontana lo decidano le banche o i tribunali".