SONIA RONCONI
Cronaca

L’incubo Pedemontana: “Vogliono “tagliare” il Bosco delle Querce”

L’allarme delle associazioni ambientaliste al tavolo sui lavori di bonifica. Sotto i riflettori la rimozione del terreno contaminato dalla diossina

Sono otto i lotti su cui dovrebbero essere effettuati i lavori di bonifica

Sono otto i lotti su cui dovrebbero essere effettuati i lavori di bonifica

Seveso (Monza e Brianza) – Le liste civiche e i gruppi ambientalisti Sinistra e Ambiente-Impulsi di Meda, Legambiente circolo Laura Conti di Seveso, Seveso Futura, Passione Civica per Cesano Maderno, Altra Bovisio Masciago, Comitato Ambiente Bovisio Masciago, Cittadini per Lentate che partecipano al Tavolo Permanente sui lavori di bonifica da diossina – da loro chiesto ed ottenuto – hanno organizzato un incontro.

“Durante la serata, gli organizzatori hanno illustrato nel dettaglio le operazioni di bonifica da diossina degli 8 lotti che saranno interessati dalla rimozione di terreno contaminato per poter successivamente realizzare l’Autostrada Pedemontana - spiega Alberto Colombo di Sinistra e Ambiente -. Protagoniste le criticità delle operazioni, dal punto di vista ambientale e di tutela della salute dei cittadini che in quei territori vivono. All’Arpa sono state chieste più verifiche e garanzie sulle analisi chimiche per la caratterizzazione in banco. La prima risposta di Arpa è stata un “no“ poiché ritiene che la sua presenza in quella fase non sia prevista dalla norma e non sia compatibile con le sue molteplici attività in qualità di Ente di controllo. Il Coordinamento conta comunque di rilanciare chiedendo un maggiore protagonismo di Arpa”.

La serata è stata anche occasione per fare il punto sulle compensazioni ambientali che interessano i vari comuni della tratta B2, per capire l’evolversi dell’iter procedurale e amministrativo in ciascun Comune a seconda che i sindaci scelgano o meno di coordinarsi e di fare richieste coerenti con il masterplan originale, che chiedano maggiori fondi e tutele come ha fatto Cesano Maderno o che prendano accordi singoli con la società per farsi anticipare i fondi per la progettazione, senza chiedere di rivederne l’importo, come hanno fatto Meda e Lentate.

L’ultimo argomento, che è stato illustrato durante l’iniziativa, è quello dello sbancamento con disboscamento di ben due ettari del Bosco delle Querce, il simbolo della riparazione del danno ambientale per la storia di Seveso e Meda e dei Comuni limitrofi, creato per risarcire a livello ambientale e morale la popolazione e il territorio dall’irreparabile ferita provocata dal disastro avvenuto nel 197 all’Icmesa. “Un Bosco che oggi si andrà a ridurre, torturare e umiliare per costruire un’infrastruttura inutile e onerosa - continua Colombo -. Su questo argomento, anche durante il Consiglio comunale di Seveso del 29 ottobre, con la presenza dei vertici di Pedemontana, molti dubbi sono rimasti irrisolti: per quanto da parte di Pedemontana non vi sia contezza del numero di alberi che verranno abbattuti, non si è lontani dalla realtà stimandoli attorno ai 3.000.

Alberi che sono parte del Bosco delle Querce e che hanno contribuito a bonificare l’area con la loro vita. Altro spazio sarà poi con ogni probabilità occupato da una pista di cantiere per raggiungere le superfici da disboscare ma ancora non è noto il piano logistico e operativo con cui si attueranno i tagli. Di note ci sono solo le cifre della monetizzazione accordata a Meda (334mila euro) e Seveso (577 mila euro) ma non si sa ancora come i due Comuni intendano utilizzare questi fondi, che devono rimanere sul capitolo ambientale”.