
Pedemontana non ha caselli ma portali elettronici
Monza, 27 luglio 2018 - Conti in regola, dati in miglioramento sugli introiti del traffico e pugno di ferro con chi non paga, che rischia di dover versare 80 euro e di perdere 2 punti della patente ogni volta che incappa colpevolmente in un portale elettronico dell’autostrada senza caselli. Lo hanno annunciato ieri i vertici di Pedemolntana e Cal durante un'audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera dei deputati.
"Le tratte A, B1e le due tangenziali di Como e Varese sono state costruite – riassume Giuseppe Sambo, direttore generale di Autostrada Pedemontana Lombarda spa – Finora abbiamo realizzato un investimento di 1 miliardo e 498 milioni di euro. Restano da investire 2 miliardi e 620 milioni per le tratte B2, C , D e tutte le opere di complemento. Oggi gestiamo 40 chilometri di infrastrutture autostradali che ci danno proventi che garantiscono alla società la possibilità di funzionare senza problemi".
Superato lo scoglio dell’istanza di fallimento presentata dalla Procura di Milano e rigettata dal Tribunale, Apl conferma: «La società oggi coi pedaggi può garantire i costi di esercizio, funzionamento e capacità di restituire il debito contratto con le banche. La società – sottolinea Sambo – oggi può ripartire con il completamento dell’opera».
Come, visto che finora i possibili finanziatori sono rimasti alla finestra? Il direttore generale di Cal, Giacomo Melis, ha annunciato la revisione delle stime del traffico originarie e l’introduzione della garanzia traffico della Regione a copertura dei mancati proventi da parte degli automobilisti, per rendere più appetibile partecipare all’operazione. Tuttavia, nonostane le stime al ribasso, dice Sambo, "oggi il traffico continua a crescere: nel 2017 abbiamo avuto una crescita del 25 per cento e il primo semestre del 2018 dimostra che la crescita continua con un più 15 per cento". Se, per effetto della crisi e della fuga dai pedaggi, fino a due anni fa il traffico effettivo sull’autostrada era sotto del 50 per cento rispetto alle previsioni del Pef, oggi si attesta a meno 30, dicono Apl e Cal. "Vediamo le cose con un certo ottimismo", prosegue Sambo, che annuncia un incremento dei ricavi da pedaggio, passato dai 25 milioni del 2016 ai 31 milioni del 2017.
L’85 per cento degli utenti paga in forma automatica: il telepass è il sistema più usato per il pagamento attraverso il free flow. Il 16 per cento di traffico non attrezzato col sistema automatico paga dopo, ma non sempre: si calcola un 11 per cento di “portoghesi” da inseguire e ciò rappresenta un problema. Di qui l’accordo siglato con la Polizia Stradale per il sanzionamento dei furbetti del pedaggio, che Apl punta a ridurre dall’11 all’8-9 per cento.
"I recidivi vengono perseguiti dalla Polizia Stradale: oltre alla multa c’è la decurtazione di 2 punti per ogni sanzione". Una multa che si moltiplica da portale elettronico a portale: basta un tragitto di una decina di chilometri per collezionarne un paio.
Ma c’è chi non paga perché non sa. "Purtroppo c’è anche un problema di segnaletica: chi entra nella nostra autostrada non ha una informativa adeguata per capire che c’è un nuovo sistema di pagamento – ammette il dg di Pedemontana –. Abbiamo predisposto una gara e nei prossimi mesi ci sarà la segnaletica adeguata".