Pedemontana, l’ultima protesta: spaventaruspe per fermare i cantieri

Desio, l’idea dei comitati di cittadini che si oppongono alla nuova autostrada in arrivo sul territorio

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Desio (Monza e Brianza) – Non mancano certo determinazione, costanza e anche fantasia ai movimenti che da anni portano avanti la loro battaglia contro Pedemontana. L’ultima idea è quella di costellare i terreni dove è previsto il tracciato di asfalto con un pacifico esercito di spaventaruspeFantocci artigianali, tipo spaventapasseri, realizzati dai volontari anche con l’aiuto dei bambini, che possano in qualche modo, almeno simbolicamente, porre un freno ai mezzi meccanici destinati a invadere la zona.

L’iniziativa è stata lanciata nel weekend a Desio, nella zona del quartiere San Giorgio, insieme a una raccolta di firme per chiedere più informazioni e chiarezza sull’opera. Il coordinamento dei Comitati ha inviato nei giorni scorsi una lettera alla Commissione Ambiente, Mobilità e Infrastrutture del Comune di Desio, "affinché solleciti Pedemontana ad un incontro con i cittadini sulle ricadute dell’infrastruttura. Nessun cantiere senza trasparenza, che è un obbligo per Pedemontana e un diritto per i cittadini".

Nella lettera, gli ambientalisti avanzano per l’ennesima volta tutte le loro perplessità: "La realizzazione di Pedemontana comporta un impatto enorme sul territorio di Desio. Oltre ai problemi legati al consumo di suolo e ai danni al patrimonio ambientale, malgrado gli sforzi per tutelarlo da parte delle diverse istituzioni, sono evidenti altri rischi sui quali è doveroso che la Società Autostrada Pedemontana Lombarda faccia chiarezza. Quali sono le conseguenze sulla viabilità durante e dopo i lavori, nei diversi quartieri interessati? Quali sono le conseguenze sulla qualità dell’aria e con tutte le prevedibili conseguenze per la salute pubblica dovuti al numero enorme di camion di movimento terra durante i lavori? Quali sono – se ci sono – le misure preventive a questo riguardo a protezione della salute della popolazione?". Tutte domande per le quali ancora attendono risposte chiare. Mentre gli spaventaruspe non vedono l’ora di cominciare il loro lavoro. Nei prossimi giorni verranno dislocati sul territorio. Mentre i banchetti per la raccolta di firme saranno riproposti.