Pedemontana, Lesmo continua la guerra: “Noi non ci arrendiamo”

Dopo la sconfitta al Tar il Comune valuta il ricorso al Consiglio di Stato Montorio: "In gioco c’è la tutela del territorio e della nostra comunità"

Per la Giunta  non è detta l’ultima parola

Per la Giunta non è detta l’ultima parola

Lesmo (Monza) – Il telefono non smette di squillare, "non è detta l’ultima parola", il sindaco di Lesmo pensa già al Consiglio di Stato. Sono passate 24 ore dalla bocciatura del ricorso del Comune e dei condomini contro il rinvio della pubblica utilità degli espropri su Pedemontana e Francesco Montorio studia un piano B.

Primo, "perché la decisione nel merito è arrivata in anticipo rispetto a quanto pensassimo"; secondo, "perché in gioco c’è la tutela del territorio e della nostra comunità e quando le carreggiate saranno realizzate non si potrà più tornare indietro". Obiettivi che "meritano tutti gli sforzi", dice lui, che insieme alla Giunta e ai comitati contro l’autostrada si erano giocati la carta giudiziaria. Ma sempre con realismo. "Non abbiamo mai pensato di fermare l’opera, ma di attenuarne gli effetti sì - ribadisce -. La nostra iniziativa almeno un effetto l’ha sortito: lo stato maggiore della società si è presentato due volte in municipio nelle scorse settimane e abbiamo aperto il dialogo. Esattamente come volevamo dall’inizio".

Per far sentire la propria voce il piccolo borgo alle porte di Monza, il solo della zona ad aver fatto questo passo, aveva scelto un tecnicismo procedurale, un raffinato grimaldello giuridico per costringere a più miti consigli l’avversario in aula. Ma i giudici, "pur ammettendo la complessità del caso e compensando le spese legali", sottolinea Montorio, hanno tagliato corto rimandando a casa i lesmesi con una delusione nel cuore.

«Volevamo un confronto a tutto campo con Pedemontana nell’interesse della nostra area, esposta come si è visto in questi giorni agli effetti del cambiamento climatico, sicuramente peggiorati dalla cementificazione. Per questo stiamo prendendo in considerazione l’opzione di andare avanti con la causa".

Sul tappeto "restano molti punti da chiarire. Uno su tutti - ancora il sindaco - al direttore generale Sabato Fusco abbiamo chiesto i dati che giustificassero le tre corsie in questo spicchio di Brianza, ma non ci sono ancora stati forniti. Forse non sono in grado". Nonostante l’esito in aula, Montorio assicura che l’Amministrazione "manterrà un clima di fiducia al proprio interno. Continueremo a seguire con attenzione il progetto impegnandoci fino in fondo per proteggere gli interessi della collettività. La nostra disponibilità in tutte le direzioni non cambia". La battaglia continua.