Niente effusioni davanti al cimitero: "Desio è la città dei divieti inutili"

L’opposizione critica la stretta del Comune anche contro i ragazzi che giocano a calcio nelle piazze

Niente effusioni davanti al cimitero: "Desio è la città dei divieti inutili"

Niente effusioni davanti al cimitero: "Desio è la città dei divieti inutili"

"Tanti divieti inutili, un po’ assurdi e nessuna soluzione concreta ai problemi veri". Hanno scatenato le polemiche gli ultimi due provvedimenti del Comune di Desio per il decoro e l’ordine pubblico. Il primo è il divieto di utilizzo del parcheggio del cimitero nuovo, diventato da tempo luogo di ritrovo notturno per coppiette, dalle 21 alle 6. Con l’intento, recita l’ordinanza, di "garantire le migliori condizioni di fruibilità degli spazi pubblici creando situazioni di equilibrio e pacifica convivenza tra i cittadini, nonché preservando la dignità e il decoro di luoghi adibiti al culto e al sentimento affettivo per i defunti". L’altro oggetto di polemica è la decisione di porre dei cartelli nella piazza principale e in altri luoghi pubblici che vietano "gli schiamazzi, il gioco del pallone e i giochi rumorosi in genere", perché "la quiete e il decoro sono diritti di tutti", con tanto di disegno con il divieto di calcio e quello del vigile che minaccia multe da 50 a 300 euro, ai sensi del regolamento di polizia urbana. "I divieti piacciono molto a questa Amministrazione – sottolinea l’ex vicesindaco e assessore alla sicurezza, Jennifer Moro –. Ecco quindi quello nel piazzale del cimitero, che notoriamente in città è usato come luogo di incontro, ma di persone che si trovano, si fermano un po’ e poi si spostano altrove. Un divieto dalle 21 alle 6 che fa sorridere anche perché non si capisce chi possa controllare, visto che i vigili a quell’ora non ci sono e i carabinieri hanno ben altro da fare. Come al solito siamo ai post su Facebook, alle iniziative di facciata, senza soluzioni dei veri problemi".

Critiche anche per i cartelli che vietano il pallone in piazza e in altre aree pubbliche, dove i residenti in passato si sono lamentati per schiamazzi e pallonate da parte dei ragazzi. "Anche questi cartelli fanno sorridere – prosegue Moro –, tra l’altro citano l’articolo 44 del Regolamento di polizia urbana, che ben conosco, e dove non esiste il riferimento al gioco del pallone, mai mi sarei sognata di inserirlo". Secondo il Pd, la strategia dovrebbe essere un’altra: "Prima di creare divieti come questi, prima di inibire qualcosa in un luogo, andrebbero fornite le valide alternative, invece veri luoghi per il gioco non ci sono. E siamo di fronte a iniziative d’effetto che sono più propaganda che altro". Decisioni, situazioni e posizioni che sono destinate a fare ancora discutere e non è da escludere che possano sbarcare presto anche in consiglio comunale, dove il tema del decoro, dell’ordine pubblico, della sicurezza, e spesso all’ordine del giorno. Per ora, niente ritrovi più o meno intimi nel piazzale periferico del cimitero nuovo, e niente più dribbling e gol all’ombra della basilica e davanti allo sguardo di Pio XI.