Una vicina a Cornate d’Adda salva un novantenne dalla furia del figlio che lo stava picchiando senza pietà.
Vicenda dolorosa con un copione abituale nel quale ad avere la peggio era purtroppo sempre l’anziano, trovato mercoledì scorso dai carabinieri in casa, seduto a terra, con la testa sanguinante che implorava aiuto con un filo voce, mentre il figlio 53enne, disoccupato, con precedenti, continuava a infierire su di lui.
Una scena agghiacciante per la fragilità della vittima e per la ferocia dell’aggressore, arrestato e ora in carcere per maltrattamenti in famiglia.
Non era la prima volta che accadeva qualcosa di simile, le indagini hanno effettivamente appurato che la situazione andava avanti da tempo.
Ma il 5 giugno l’accanimento deve essere stato tale che una dirimpettaia, sentito il trambusto, ha chiamato il 112.
I militari hanno fatto fatica a entrare nell’abitazione, l’assalitore non voleva aprire la porta, una volta dentro gli uomini agli ordini del capitano Giuseppe Della Queva hanno capito perché: il papà terrorizzato era sul pavimento e chiedeva solo che la gragnuola di colpi finisse.
Ma già prima di raggiungere l’appartamento la pattuglia aveva capito cosa stesse succedendo, il figlio urlava minacce a voce alta, si è giustificato dicendo che il padre era caduto, una versione inverosimile, anche per le ferite su tutto il corpo dell’anziano, subito accompagnato in ospedale per le cure del caso. La ricostruzione dei rapporti familiari ha evidenziato un quadro di soprusi continui nel quale si inserisce l’ultimo, brutto episodio.
Per il figlio violento si sono aperte le porte del carcere di Monza, visti i trascorsi per lui il giudice ha disposto la custodia cautelare dietro le sbarre, per il papà, ricoverato in prognosi riservata e poi dichiarato fuori pericolo, l’auspicio è che si apra un percorso protetto sotto l’occhio vigile dei servizi sociali.
Nella casa dove botte e insulti erano all’ordine del giorno è stato sequestrato un bastone spezzato sporco di sangue.
Per gli investigatori sarebbe la prova inequivocabile del terrore nel quale il vecchio padre è stato costretto a vivere per anni.