Le unioni civili entrano nel regolamento dell’Imu, Cesano Maderno apripista. Ecco cosa succede ora

Il Comune brianzolo è il primo a introdurre nel suo pacchetto di regole il riferimento alla legge. Se uno dei due muore, chi sopravvive subentra nella proprietà della casa ma anche nel pagamento delle tasse

Unioni civili

Unioni civili

Unioni civili equiparate al matrimonio, nei diritti e anche nei doveri, tasse comprese, che è come dire "nella nella buona e nella cattiva sorte". A Cesano Maderno oggi è davvero così ed è scritto nero su bianco anche per l’Imu.  Merito di un emendamento proposto e difeso strenuamente dal gruppo di opposizione “Con Bosio per Cesano“ e alla fine approvato all’unanimità dall’intero consiglio comunale.

La legge sulle unioni civili c’è da 7 anni, ma la sua concreta applicazione, in automatico e senza procurare disagi ai cittadini, fa ancora fatica a decollare tanto che "nella mia ricerca che ha coinvolto diversi comuni, anche città importanti come Milano, non ho trovato menzione dell’unione civile nel regolamento Imu, dove invece si fa riferimento al matrimonio", spiega Ambra Camisasca, consigliera comunale e avvocata.

La questione riguarda il soggetto tenuto al pagamento dell’Imu per le abitazioni che sono "residenza familiare". La legge stabilisce che in caso di decesso di uno dei coniugi, il coniuge superstite mantiene il diritto di abitare la casa di residenza familiare e acquisisce il dovere di pagare l’Imu (quando dovuta). Ma lo stesso diritto e lo stesso dovere ricade anche sulla "parte superstite dell’unione civile". Proprio quello che ha voluto precisare la consigliera Camisasca. "Devo riconoscere che fin da subito ho trovato il pieno accordo degli altri consiglieri comunali, già in commissione, mentre ho riscontrato qualche resistenza in più a livello dei funzionari, seppure con la massima disponibilità ad affrontare la questione. Alla fine c’era accordo ma è stato necessario presentare un emendamento per richiedere una modifica scritta del testo del regolamento, in modo che sia più chiaro ed esplicito e alla portata di tutti", continua la consigliera Camisasca.

L’alternativa: "In mancanza di questa precisazione nel regolamento, l’eventuale cittadino che avesse voluto avvalersi di questo diritto avrebbe ricevuto l’avviso di accertamento al quale avrebbe dovuto opporre un ricorso davanti al giudice", chiarisce la consigliera. Le argomentazioni portate in aula dalla consigliera Camisasca hanno convinto tutto il consiglio comunale, che ha votato un regolamento che pone Cesano Maderno all’avanguardia su questo fronte.

"Abbiamo lottato a lungo affinché venissero pienamente riconosciuti diritti e allo stesso modo doveri alle unioni civili, non vanifichiamo questi sforzi lasciando poi che gli stessi rimangano solo sulla carta", conclude la consigliera-avvocata Camisasca.