BARBARA APICELLA
Cronaca

Mutilati e invalidi di guerra: apriamo l’associazione

Il sodalizio brianzolo si trova alle prese coi problemi di ricambio generazionale

di Barbara Apicella

Per rispondere alle nuove esigenze sociali e culturali la sezione brianzola dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra e Fondazione si adegua: mutilati e vedove della seconda guerra mondiale stanno stanno scomparendo, le redini sono passate ai figli, nipoti o pronipoti ma per pensare a un futuro sotto il segno della solidarietà l’associazione si è aperta anche ai simpatizzanti (con l’obiettivo di inserirli nei direttivi).

La sezione di Monza e Brianza conta poco meno di 200 soci, di cui 70 vedove, 1 mutilato, figli e nipoti, il resto simpatizzanti, con un’età media che oscilla tra i 60 e i 75 anni.

Il Comitato monzese, che l’anno scorso ha celebrato cento anni di storia, pensa al futuro e il suo presidente Claudio Arrigoni, figlio di un mutilato della Seconda Guerra Mondiale, ha tanti progetti per portare avanti l’associazione.

"I comitati in Italia rischiano di morire - spiega -. Infatti nei direttivi sono ammessi esclusivamente i soci cioè mutilati, invalidi, vedove, figli, nipoti e pronipoti. L’associazione si è aperta anche ai simpatizzanti, a coloro che pur non essendo imparentati con mutilati e invalidi credono nei valori del sodalizio. Ma non possono ricoprire cariche sociali. Il mio progetto, che presenterò al Comitato centrale di Roma con il quale collaboro assiduamente, è di permettere anche ai simpatizzanti di diventare soci effettivi dopo un periodo di formazione e di apprendistato". Un modo per la continuità del sodalizio nato a Milano nel 1917 per soccorrere i militari che tornavano mutilati dal fronte.

"Noi non dobbiamo essere un bastone per chi non c’è più, ma un sostegno per quelle persone che in questo momento hanno bisogno. Dobbiamo entrare nelle scuole a parlare della nostra associazione e dei nostri valori certi che ogni guerra è assurda. Da anni collaboriamo con il Premio internazionale di poesia di Triuggio e da quest’anno diamo anche il patrocinio in occasione del 30esimo anniversario dell’evento. Fino a quando potrò questa sarà la mia battaglia".

Intanto Arrigoni, un passato ultra quarantennale nel mondo della finanza, guarda ai bisogni dei nuovi mutilati.

"Un aiuto non solo materiale ma anche morale - dice il presidente dell’associazione -. Un sostegno nel disbrigo delle pratiche burocratiche per far ottenere a chi ne ha diritto l’invalidità civile, e tutti i benefit ad essa connessi. Non appena il Covid ce lo permetterà riapriremo al pubblico il nostro sportello di via Passerini, anche per recuperare quel rapporto umano che è fondamentale soprattutto per chi si trova in una condizione di disagio o non ha gli strumenti informatici adeguati".