Niente sentenza, ma una nuova perizia medico legale per l’infortunio sul lavoro accaduto il 13 maggio 2021 e, secondo la pubblica accusa, costato la vita 7 mesi dopo a Nazzareno Cristofalo, operaio di 58 anni di Verano. Ieri il Tribunale di Monza ha deciso di voler approfondire le cause del decesso del muratore facendo esaminare a un esperto la documentazione clinica. Il 58enne è morto a dicembre 2021 dopo un malore avuto in casa. Subito dopo l’infortunio, avvenuto in un cantiere in via Preda a Verano, l’uomo era stato soccorso in codice rosso e trasferito con un grave trauma cranico e diverse lesioni al San Gerardo di Monza, dove era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica. Le sue condizioni di salute erano rimaste molto delicate.
A porre il dubbio che ci sia un nesso causale tra l’infortunio e il decesso è il difensore degli imputati, l’avvocato Amadeo Santamato, che lamenta anche il fatto che la Procura non li ha chiamati a partecipare durante le indagini con un proprio consulente all’autopsia. Per capocantiere e titolare dell’impresa edile che aveva preso in subappalto i lavori la pubblica accusa ha chiesto la condanna a 2 anni e mezzo di reclusione ciascuno, ritenendo che gli imputati non abbiano disposto un parapetto e un tavolato per coprire una bocca di lupo dove il lavoratore era precipitato. Al processo si sono costituiti parti civili la moglie e i due figli dell’operaio. Si torna in aula a settembre.
S.T.