
Movida a Monza
Monza, 31 maggio 2020 - «Stasera va meglio di venerdì scorso: c’è un po’ meno gente, si vede la polizia che gira e i ragazzi sembrano più tranquilli. Poi però le serate sono così, se si può uscire la gente esce e vuole anche divertirsi". È il punto di vista di un gestore di uno dei locali del centro che l’altra sera, venerdì poco dopo mezzanotte, osservava il flusso continuo di ragazzi fuori dalle sue vetrine che andavano e venivano dalla zona di via Bergamo. Ed è un’impressione che anche altri baristi o ristoratori hanno avuto sull’avvio delle serate di questo lungo week end che arriverà fino alla festa del 2 giugno, soprattutto se messo a confronto con il venerdì precedente. Quello che è stato il primo dopo le riaperture del 18 maggio, la serata che probabilmente per molti ragazzi è stata un’occasione dopo mesi di lockdown per rincontrare gli amici in modo quasi normale, ma anche quel fine settimana che ha accesso i riflettori sul problema della movida monzese, non solo per gli affollamenti e le mascherine giù, ma anche per la festa in strada con i fuochi d’artificio, una rissa fuori da un locale in via Bergamo e baldoria fino all’alba.
Esagerazioni su cui c’è stato un confronto in settimana in Prefettura e per cui, per ora, è passata la linea morbida, annunciata giovedì dal sindaco dopo aver incontrato una trentina di gestori di locali, di non fare ordinanze con nuove restrizioni o chiusure ma di avviare una collaborazione per cercare di prevenire le degenerazioni della movida.
«Stasera va meglio di venerdì scorso", hanno ripetuto un po’ tutti l’altra sera ma è comunque un fiume di persone quello che ha invaso dopo il tramonto ogni angolo del centro di Monza che avesse un locale aperto oppure solo un muretto dove potersi fermare con gli amici. Ancor di più poi nelle zone come piazza San Paolo, il lungo Lambro, l’angolo con la statua di Garibaldi davanti al tribunale e soprattutto la “conca“ di spalto Santa Maddalena dove la liberalizzazione dei tavolini concessa dal Comune ha moltiplicato i posti in strada, con allargamenti esterni ai locali in ogni metro quadrato disponibile.
Migliaia di giovani in giro, a gruppetti e tutti vicini, che creano una situazione che non ha come problema solo la disattenzione alle regole di distanziamento e l’effetto antisociale della mascherina. Perché se per entrare in un locale c’è la misurazione della febbre, i posti sono distanziati e il gestore contingenta gli ingressi, per strada e nelle piazze è l’ampiezza degli spazi disponibili a non essere sufficiente a permettere a così tante persone di stare tutti sempre ad almeno un metro dagli altri. Ed è una circostanza di cui hanno dovuto prendere atto le stesse forze dell’ordine che, a differenza dello scorso venerdì, l’altra sera si sono fatte vedere con due pattuglie di vigili, tre volanti della polizia e la stazione mobile dei carabinieri che hanno girato fin dopo mezzanotte. Ma, come avvenuto poco dopo le 23 in spalto Santa Maddalena pieno come se ci fosse una sagra estiva, la decina di agenti passata a controllare si è fermata qualche minuto in mezzo a centinaia di ragazzi, ha osservato la situazione e ha ripreso il giro senza fare interventi.