
Soccorsi
Il giovane di 22 anni di origine peruviana soccorso martedì sulle rive del fiume all’altezza di Cornate è morto nella giornata di ieri, all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, dove era stato portato d’urgenza. Secondo le prime ricostruzioni effettuate dagli inquirenti, il giovane sudamericano, che viveva a Bergamo, si era immerso nell’Adda per farsi una nuotata e rinfrescarsi. Una volta in acqua, avrebbe però accusato un malore e non sarebbe più riuscito a riemergere. Una volta soccorso, le sue condizioni erano apparse subito disperate.
Ed era stato trasportato in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo. Tutto inutile, purtroppo, perché ieri i medici sono stati costretti ad arrendersi e a dichiararne il decesso. Non è escluso che nei prossimi giorni sia disposta comunque un’autopsia per chiarire meglio le cause del decesso, per capire la naturadel malore.
Rimane intanto lo gomento per il terzo annegamento registrato in questa estate caldissima nelle acque dell’Adda. A inizio luglio a inaugurare questo tragico conteggio era stato un senegalese di 36 anni residente Brugherio, Saliou Dieng, mentre poco più di un mese fa era toccato a un pescatore di 69 anni di Bernareggio, Walter Presezzi, scivolato nel fiume per recuperare un secchio. Quella dei morti nell’Adda durante i mesi estivi appare come un’emergenza contro la quale si sono spesi più volte forze dell’ordine e amministratori locali. Il fiume è pericolosissimo ed è stato imposto il divieto di balneazione nelle sue acque, con cartelli e controlli lungo tutta l’asta dell’Adda. Precauzioni che non sembrano scoraggiare però i gitanti (tranne il pescatore, vittima di un incidente) dal mettere a repentaglio la propria vita.