Cornate, un’altra vittima del fiume: tuffi proibiti nell’Adda

Malore fatale per un 36enne di Brugherio, sabato salvat o un 20enne L’assessore Quadri: "Il divieto e le multe salate non scoraggiano i bagnanti"

Numerosi i bagnanti che cercano refrigerio nell’Adda in queste giornate torride

Numerosi i bagnanti che cercano refrigerio nell’Adda in queste giornate torride

Cornate (Monza) - Malore fatale mentre nuota nell’Adda, il fiume fa il primo morto della stagione: Saliou Dieng, 36 anni, di Brugherio, non ce l’ha fatta. La gita domenicale finisce in tragedia per la comitiva brianzola che aveva scelto la spiaggetta di Medolago, nella Bergamasca, per concedersi qualche ora di relax. Alle 13, il tuffo nelle acque gelide, l’innesco del dramma. La vittima era in compagnia di amici e della moglie che ha assistito alla terribile sequenza conclusa con una corsa in ambulanza all’ospedale di Vimercate, ma i medici non hanno potuto che constatare il decesso.

Sabato, un altro episodio terminato, al contrario, con il salvataggio del nuotatore, un 20enne di Bernareggio, vivo per miracolo. Si apre così nel peggiore dei modi l’estate sulle spiagge sotto casa. Con l’afa e le temperature proibitive la tentazione ha la meglio e i bagnanti si buttano, ma il divieto è severissimo, "come le multe, 500 euro per i trasgressori. Ma il salasso non scoraggia, questa è la verità", dice l’assessore alla Qualità Fabio Quadri. Fu lui da sindaco, nel 2012, a firmare l’ordinanza che impedisce la balneazione tuttora in vigore "il provvedimento è nato per proteggere tutti ed evitare lo sconcerto che si prova di fronte a lutti come quello di ieri: ogni volta il rammarico è indescrivibile. Una vita persa per due bracciate: assurdo".

Al lido di Cornate, le piscinette, è stata una domenica da bollino nero: tutto esaurito. Ma fra lettini e salviettoni è calata una cappa grigia quando si è sparsa la notizia dell’uomo di origini senegalesi annegato. Straniero, come la ventina di vittime degli ultimi anni. La giornata di festa blindata con cartelli multilingue che indicano il pericolo sparsi dappertutto non basta. "L’appello è alla responsabilità. Più che sulla repressione contiamo sulla prevenzione, ma statistiche e fatti dicono che c’è ancora molto da fare – spiega Quadri –. Le nostre raccomandazioni nascono dall’esperienza maturata dopo decine di esempi, ma ci scontriamo con la leggerezza di chi ignora mulinelli e temperature freddissime che hanno la meglio anche su atleti di prim’ordine".

A ingannarli è la superficie placida delle acque che nasconde gorghi killer, le contravvenzioni sono andate di pari passo con i controlli che hanno ridotto la strage "ma non l’hanno debellata". L’identikit degli amanti della tintarella è sempre lo stesso: nella gran parte dei casi sono extracomunitari alla ricerca di un po’ di riposo dopo una settimana di lavoro. "Quest’anno con l’inflazione che galoppa ci aspettiamo ancora più gente del solito". Non c’è deterrente che tenga, "ogni anno contiamo le croci", conclude Quadri.