È morto Sergio Ottolina, il re brianzolo dei 200 metri piani che “sognava di volare”

Il velocista di Lentate sul Seveso fu quattro volte campione italiano e gareggiò nelle finali delle olimpiadi di Tokyo del 1964 e Città del Messico del 1968

Il velocista Sergio Ottolina, in una foto nel 1964 e in un'altra del 2016

Il velocista Sergio Ottolina, in una foto nel 1964 e in un'altra del 2016

È morto venerdì 28 aprile dopo lunga malattia Sergio Ottolina, istrionico primatista e olimpionico nei 200 metri, compagno e storico rivale di Livio Berruti. Aveva compiuto 80 anni il 23 novembre scorso. Ottolina era nato nel 1942 a Lentate sul Seveso, in provincia di Monza e Brianza, e nella sua carriera gareggiò nelle finali di due Giochi Olimpici, a Tokyo nel 1964 e a Città del Messico nel 1968.

Per due volte è stato campione italiano dei 100 metri (1963 e 1964) e per altrettante dei 200 (1964 e 1966). Sui campi internazionali di Saarbrücken, in Germania, stabilì il 21 giugno 2964 il record europeo dei 200 metri con il tempo di 20"4, migliorando il primato precedente (20"5) stabilito da Livio Berruti alle Olimpiadi del 1960.

E fu proprio con Berruti che per tutta la vita si confrontò a livello agonistico. Ma, raccontò Ottolina al Giorno nel 2016, “con Livio abbiamo recuperato il rapporto, mi ha telefonato anche di recente e io come sempre mi metto sull’attenti: era il mio capitano”. Affezionato alla Brianza (“Dormo ancora nella stanza in cui sono nato”, disse) fu costretto da un incidente motociclistico a terminare la sua carriera proprio alla vigilia delle Olimpiadi di Monaco del 1972.

Non era d’altro, sentimentale, rispetto alle sue vittorie. "Mai tenuto un trofeo – scherzò – ho preferito venderli piuttosto che tenerli in un cassetto. Stetti con una ragazza cinque anni e venne a sapere del mio glorioso passato da atleta solo alla fine… come correvo in modo spontaneo, così facevo della mia vita: lo sport ha il suo spazio, ma finito quello si va avanti a fare altro”.