
Luca Attanasio, classe 1977, era originario di Limbiate
Limbiate (Monza), 31 luglio 2024 – Il governo non si costituirà parte civile nel processo in corso, che vede imputati due funzionari dell’Onu, per la morte dell'ambasciatore Luca Attanasio, originario di Limbiate, e di altre due persone avvenuta il 22 febbraio 2021 nei pressi di Goma nell'est della Repubblica Democratica del Congo. La conferma arriva dal ministro degli Esteri intervenuto durante il question time alla Camera. Antonio Tajani ha spiegato che una decisione di questo tipo avrebbe esposto il Paese a "conseguenze" di non poco conto. "Come Ministero – continua – abbiamo facilitato l'attività investigativa della Procura di Roma. Questa vicenda, per la quale sentiamo forte l'impegno ad assicurare giustizia e onorare la memoria dei caduti, va inquadrata nel più ampio e doveroso rispetto sia per l'operato e l'indipendenza della nostra magistratura, sia degli obblighi di diritto internazionale che l'Italia ha". “Abbiamo quindi valutato – prosegue – che un'eventuale costituzione dello Stato come parte civile del procedimento avrebbe esposto l'Italia alla responsabilità internazionale per violazione delle norme internazionali in materia di immunità delle Nazioni Unite, che proteggono i nostri funzionari e i militari inviati all'estero compresi quelli in Libano".
Italia Viva: “Scelta vergognosa”
"Se il ministro Tajani fosse il padre dell'ambasciatore Luca Attanasio, o il fratello del carabiniere Vittorio Iacovacci, troverebbe del tutto inaccettabile la risposta del
Governo – sottolinea Maria Chiara Gadda, vicepresidente del gruppo Italia Viva a Montecitorio –. Tajani ha ribadito anche oggi la volontà di non chiedere all'Onu la revoca dell'immunità dei funzionari che a causa della loro imperizia hanno cagionato la morte in servizio di un nostro ambasciatore e di un nostro carabiniere. Mentre ci si trincera dietro a potenziali ritorsioni sul nostro Paese e sui nostri funzionari sparsi per il mondo, si decide di non dare giustizia ad Attanasio, Iacovacci e Milambo morti perché non adeguatamente protetti da chi avrebbe dovuto farlo".