CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Monza, scuole "sconnesse" e con tante cattedre vuote

In molti istituti la rete non regge per la lezione a distanza o non “legge“ le lim. Al Mosè Bianchi e all’Hensemberger manca il trenta per cento dei professori

di Cristina Bertolini

Prove di connessione nelle scuole monzesi, mentre mancano fino al 30% degli insegnanti, come al Mosè Bianchi e all’Hensemberger. Penalizzante l’utilizzo delle scuole per il referendum: sabato, lunedì e martedì, lezioni a distanza per tutti al liceo scientifico Frisi. Classi cablate con fibra ottica potente e webcam in tutte le classi al Frisi, dove in questi primi giorni le classi dalla seconda alla quinta erano a scuola al 50%, mentre gli altri seguivano a distanza, ma saltava la connessione. Il sistema funziona all’80%, dice la preside che ipotizza il cambio di alcune lim obsolete.

Tutti a scuola, invece i ragazzi di prima, ma metà classe in un’aula e metà in quella a fianco. Invece dei soliti lavori di orientamento in entrata, quest’anno per le prime è stato proposto un lavoro con il professor Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia alla Bicocca che ha organizzato un lavoro a gruppi in giardino "per riprendere i fili simbolici con la scuola interrotti con il lockdown - racconta - per far emergere cosa portano con sè dalla scuola media e cosa lasciano: gli atteggiamenti infantili, immaturi e la dipendenza. E in secondo luogo, si vuole promuovere una sorta di orientamento emotivo, ponendo una serie di ipotetiche domande che si vorrebbero fare a docenti e compagni più grandi".

Ha in parte aggirato il problema delle connessioni la dirigente dell’istituto tecnico Pino Hensemberger: "abbiamo iniziato con miniturni, dalle 8 alle 11 (classi prime, terze e quinte) e dalle 11 alle 14 per (seconde e quarte), dividendo ogni classe su due aule, adiacenti: in una il docente fa lezione, mentre nell’altra c’è un docente di una materia diversa che fa assistenza e la lezione viene trasmessa tramite lim e microfono - racconta al dirigente Petronilla Ieracitano - Il problema vero e che ho a disposizione 120 insegnanti su 185, perché non sono ancora stati nominati dall’Ufficio scolastico territoriale. Mancano soprattutto docenti di Italiano e Matematica, e a seguire le materie di indirizzo".

In questi giorni le lezioni vertono soprattutto sulle procedure e regolamenti legati alle norme anti Covid e patto di corresponsabilità. Stessa percentuale di insegnanti mancanti anche all’istituto Mosè Bianchi. I più ricercati sono quelli di italiano, oltre alle materie di indirizzo. Già stati nominati 5 insegnanti di sostegno, 2 sono di ruolo e altri 3 sono attesi. Lo scorso anno, come ricorda il dirigente Guido Garlati arrivarono a novembre. Niente webcam nelle aule al Mosè Bianchi, stando nel range di spesa tra 100 e 400 euro, la scuola avrebbe dovuto affrontare una spesa da 7 mila a 25 mila euro, per avere strumenti che da casa si sentono, ma trasmettono male la schermata della lim. "Quindi - dice il preside - il collegio docenti ha scartato le webcam in classe e per il momento il 50% dei ragazzi a casa non è detto che facciano sempre lo stesso lavoro dei compagni in classe, per stimolare i docenti a tenere conto delle condizioni Covid, non ancora superate, preparando per chi è a casa lavori, schede ed esercizi ad hoc, in attesa di poter aumentare, fino all’85% la percentuale delle presenze".