CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Monza, tornano le mascherine all’aperto. Ma l’obbligo coglie molti di sorpresa

Non tutti si sono adeguati all’ordinanza del sindaco di Monza, alcuni perché non sapevano, altri per scetticismo

Mascherine in centro

Monza, 28 novembre 2021 - Al via da ieri la reintroduzione dell’obbligo di portare la mascherina nelle vie del centro, per evitare contagi durante lo shopping e in prossimità delle attrazioni natalizie. Di fatto, l’applicazione dell’ordinanza del sindaco è avvenuta in modo quantomeno fantasioso. Ieri mattina già dalle prime ore il centro era gremito di gente, la maggior parte senza mascherina. Poi durante la mattina più persone l’hanno utilizzata, segno che l’informazione cominciava a circolare, ma non tutti si sono adeguati all’ordinanzaper le motivazioni più varie. Pochi o assenti i controlli. "Siamo all’aperto e poi ci conosciamo - si giustificavano due signore - i nostri figli vanno a scuola insieme e quindi sappiamo di essere sani e vaccinati". All’ora dell’aperitivo in piazza San Paolo ciascuno diceva la sua. "Dobbiamo resistere - diceva una signora contraria al vaccino - ormai è questione di principio. Il vaccino è necessario solo per i luoghi di intrattenimento, basta non frequentare cinema e teatri. Anche quest’obbligo di tenere la mascherina all’aperto è assurdo". Invece non fanno una piega baristi e ristoratori: "Per me la mascherina è abitudine ormai da tempo e quindi non è cambiato niente", dice un cameriere. Più ossequiose dell’ordinanza le persone in là con gli anni, che già da settimane escono di casa con la mascherina. Poi c’è chi la tiene sotto il naso, per averla...ma non troppo; chi sotto il mento...per alzarla di soppiatto in caso di controlli e chi se la mette solo per entrare nei negozi. È d’accordo con la reitroduzione dell’obbligo il presidente dell’Ordine dei medici di Monza e Brianza Carlo Maria Teruzzi: "Ritengo che sia cosa buona e giusta - dice - . A fronte dell’aumento dei contagi, seppur con una pressione sugli ospedali contenuta, si assiste comunque ad un aumento dei ricoveri. Quindi tutte le azioni atte a contenere questa diffusione sono fondamentali, perché la comparsa di nuove varianti, potenzialmente più pericolose, potrebbe portare a situazioni critiche". Il medico fa notare come il Sistema sanitario abbia ripreso l’ attività di controllo e gestione sanitaria sulle altre patologie croniche e acute non Covid (sparite per tutto il 2020) ad un buon livello, simile, se purtroppo ancora non uguale all’epoca pre Covid. Anche la ripresa economica è riuscita solo in parte a ristorare le imprese e le famiglie. L’adozione di azioni secondo il principio di precauzione - chiosa Teruzzi - è da plaudere, per evitare altri "bagni di sangue". "Ricordiamo che ancora ogni giorno contiamo morti per Covid. Questa ordinanza non è un eccesso di prudenza, ma un atto lungimirante, secondo l’aforisma del prevenire è meglio che curare".