Il Calcio Monza è davvero nato nel 1912? O forse anche prima? "Sfondato nei primi mesi del 1908 il tetto dei 55mila abitanti, Monza censisce i possessori di bestiame: sono complessivamente 1357, con – al seguito – 1191 cavalli, 52 asini, 14 muli, 1460 bovini, 514 porci, 9 pecore e 34 capre: sono gli ultimi strazianti barlumi della civiltà contadina, annichilita dall’industrializzazione ormai imperante". È in questo clima di grandi cambiamenti che sai comincia a praticare anche a Monza il gioco del calcio. Attenzione, però: non nel 1912, data ufficialmente intesa. "Lo sport del Foot Ball è stato creato a Monza nel lontano agosto 1908 da quattro oratoriani del Carrobiolo: Bonati–Bonardi–Fossati–Macchi che, non avendo una sede, giocarono sul prato della Villa Reale prendendo il nome di Monza Foot Ball Club". Rivelazioni inedite e nostalgia canaglia. La storia del calcio Monza sarebbe cominciata così. Con i pezzi raccolti in un preziosissimo e inedito studio da uno storico giornalista monzese, Mario Bonati, cronista di razza, già colonna della redazione sportiva del Cittadino. Titolo “All’ombra delle nostre bandiere – La ruggente epopea del “balùn” mosciasco”. Una raccolta di scritti, documenti ingialliti, fotografie d’antan ripescate (anche) nell’archivio storico comunjale. "Il volume pubblicato non è una storia critica del “fulbar” monzese – avverte Mario Bonati, classe 1959 – ma è solamente una raccolta di studi dedicati e di approfondimenti storici". Numero pagine (318) e documenti promettono molto, anche se per il momento si fermano al 1952. "Il Monza è una fede. Si ama e non si discute" rimembra Bonati, che riconosce come la passione per il biancorosso nel tempo sia diventata "la struggente nostalgia di un passato che non tornerà più e le ignominiose bassure perpetrate l’altro ieri". Impossibile non ripensare a sfondoni, fallimenti societari (2), all’ignominiosa caduta in D. Prima della vertiginosa ascesa in Serie A. Mario Bonati ripercorre tutto meticolosamente. A cominciare da una fotografia ingiallita e c del primo capitano del Monza: suo nonno Mario Bonati (nella foto), il Mariett.
Poi sarebbero accadute molte cose, i primi calciatori ai Boschetti della Villa Reale si sarebbero fusi e sciolti più volte fino alla nascita ufficiale della prima società. "Si è costituita a Monza – recita un documento del 1912 -, dal primo settembre, una nuova società per l’incremento del gioco del calcio, sotto il nome di Monza F.B.C. La nuova società ha fissato a sua sede presso il Caffè-pasticceria Roma, sulla piazza omonima". È l’inizio ufficiale, le prime maglie sono biancoazzurre, il biancorosso arriverà più tardi. A Triante il primo terreno di gioco tra il canale e gli orti; nel 1919 il primo match internazionale coi soldati cecoslovacchi; nel 1924 l’inaugurazione del campo in via Ghilini con la squadra di Fiume. E una trasferta ad Amburgo, dagli “amici” tedeschi. Nel 1935-36 l’approdo nel nuovo campionato di Serie C. Nel 1948, sopito l’urlo dei cannoni della Seconda Guerra Mondiale, il primo patron moderno, l’industriale laniero - Lane BBB - Peppino Borghi sogna di portare il Monza in B. Nel 1945 c’era stato il battesimo nel nuovo impianto sportivo accanto al vecchio cimitero San Gregorio, e finalmente il traguardo della Serie B arriva, col rivoluzionario Annnibale Frossi in panchina. Il problema è lo stadio, la prima copertura sulle tribune inn via Ghilini arriverà nel 1951. Di strada se ne dovrà fare ancora parecchia. Il Monza la farà. Piano piano.