REDAZIONE MONZA BRIANZA

Monza, la psicologa: "Per i giovani non c’è nulla di male in uno spinello"

"C’è chi lo usa per rilassarsi e chi per stare nel gruppo. In generale si sottovaluta un pericolo reale"

Lo spinello diventa per i ragazzi un mezzo per farsi accettare dal gruppo o per darsi la forza per affrontare le difficoltà giornaliere. Ma non lo percepiscono come un problema da risolvere. Ne è certa Rosetta Grassi, psicologa monzese esperta di problematiche adolescenziali. "Purtroppo la cannabis, e più in generali le cosiddette droghe leggere, vengono percepite dagli adolescenti come elementi normali della loro quotidianità - spiega l’esperta -. Una sorta di rituale che aiuta anche a gestire le situazioni, magari stressanti, che devono affrontare nel corso della giornata". Sono numerosi i ragazzi di Monza e Brianza che, anche attraverso la scuola, accedono allo sportello psicologico della dottoressa Grassi. "Non vengono, però, per parlarmi della loro dipendenza. Sono io che, pian piano, colloquiando e conquistando la loro fiducia affronto anche il tema dello spinello. Per loro fumare la cannabis non è un problema". I ragazzi non negano, ma confermano l’utilizzo dello spinello quasi stupendosi di fronte alla morale della psicologa. "Alcuni lo usano per entrare e farsi accettare dal gruppo. Una sorta di rituale di passaggio che poi, crescendo, abbandonano. Ma esistono anche casi di giovani che fumano lo spinello per rilassarsi". Non è la prima volta che i professori delle scuole superiori incontrano studenti che entrano a scuola con la felpa che ha quell’inconfondibile odore. "Non si nascondono e mi dicono che si fumano lo spinello per affrontare più tranquillamente il compito in classe oppure ci sono, purtroppo, alcuni adolescenti a cui lo spinello serve per calmare quei pensieri pesanti e stressanti che vivono a casa. Una sorta di auto medicazione". Costanti le raccomandazioni della psicologa sui danni dell’uso di droghe. "I ragazzi però sottovalutano, e anzi sono certi che è un momento passeggero e riusciranno a smettere. Stanno attraversando un’età particolare, quasi un delirio di onnipotenza che gli fa credere di essere in grado di fare tutto. Fanno fatica a proiettarsi nel futuro". Un problema, quello dell’uso della cannabis che è molto diffuso. "Riguarda molti ragazzi e ultimamente anche ragazze e coinvolge tutte le classi sociali".

B.Api.