CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Monza, gli studenti dell’Olivetti cucinano per lo sceicco ad Abu Dhabi. Cosa hanno preparato

La brigata dell’alberghiero arruolata per una serata organizzata nella dimora di un principe emiratino: "Dall’Italia abbiamo portato il cacao, ma le loro spezie sono incredibili. Lavorare lì? Sarebbe un’esperienza"

I ragazzi dell’Olivetti pronti al servizio per lo sceicco della città di Ras Al Khaimah

Monza, 24 novembre 2023 – Gli studenti dell’Olivetti portano la cucina italiana ad Abu Dhabi. Fatima El Kharouai, studentessa dell’accoglienza, Alessandra Baccaro, allieva di pasticceria, Andrea Arcuri e Andrea Formenti esperti dietro ai fornelli e Carlo Lombardo, “maestro“ di sala, tutti ragazzi dell’ultimo anno di studi, sono appena rientrati dallo stage formativo ad Abu Dhabi.

Il contatto

"Tramite precedenti visitatori della nostra scuola – racconta la dirigente dell’istituto Olivetti, Renata Cumino – abbiamo avuto un contatto con l’ambasciata italiana ad Abu Dhabi, dove nei mesi scorsi è stato assunto Alessandro Florean, un nostro studente diplomato a luglio. Quindi l’ambasciatore ci ha proposto due attività: la preparazione di una cena in casa dello sceicco di Ras Al Khaimah e di un’altra all’Ambasciata italiana".

Grande emozione ha preceduto la prima trasferta di lavoro all’estero per i giovanissimi cuochi, pasticceri e camerieri dell’istituto monzese. Sulle prime era perplesso anche il professor Carmine Iapuzzuto, che insieme alla dirigente ha accompagnato il gruppo: "Ero restìo per un’idea personale sul sistema Paese – ammette il professore –, invece ho trovato un contesto molto simile a quello occidentale, ma gioioso, ospitale, disponibile e sicuro a qualsiasi ora del giorno e della notte, anche se finivamo di lavorare molto tardi".

Il menù

In entrambe le occasioni era richiesto un menù italiano a base di pesce, fra risotto con gamberi di Mazara e tortellone all’astice. La delegazione di cuochi in trasferta ha dovuto portarsi alcuni ingredienti dall’Italia, tra cui il cacao amaro per il dolce, praticamente introvabile. Ottime, invece, le spezie locali. I ragazzi si sono cimentati con la cultura locale: niente carne suina, per cui i grandi alberghi hanno una cucina a parte (per soddisfare gli ospiti stranieri) e niente vino a tavola.

Eccezionalmente lo sceicco ha permesso che venisse portato al tavolo degli ospiti stranieri. Per Alessandra la difficoltà maggiore è stata la lingua inglese con accento arabo. "Dal principe – racconta Andrea Formenti – abbiamo completato il lavoro con materie prime già semilavorate; mentre in ambasciata abbiamo preparato dal primo al dolce. Avevamo l’aiuto di Alessandro in Ambasciata e di Francesco Magro, a casa dello sceicco, anche lui ex alunno dell’Olivetti, ormai negli Emirates da 11 anni".

Il ritorno

È stata un’esperienza tecnico pratica, ma anche linguistica. E poi, quando proprio diventava difficile capirsi entrava in azione Fatima che, avendo origini arabe, aiutava i suoi compagni: "Mi aspettavo gli Emirati Arabi simili al Marocco, da cui proviene la mia famiglia – racconta Fatima –, mi sono trovata bene ed è stato bello trovare una cultura simile, ma diversa da quella del mio Paese. Sì, decisamente mi piacerebbe lavorare lì".

“È un’esperienza da fare", le fa eco Carlo. Anche gli altri ragazzi si dicono disponibili a lavorare negli Emirati, magari solo per qualche stagione. L’ultimo giorno hanno visitato un hotel di lusso, dove sono stati accolti da Marta Marinoni, general manager italiana originaria di Lecco, che ha raccontato loro la sua esperienza ad Abu Dhabi, condizioni contrattuali, assicurazioni e visti, molto vantaggiose, con prospettive di crescita economica e professionale nel giro di un paio d’anni.