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Monza-Brentei in un giorno Cugini sulle orme del nonno

Tutta la fatica in una sola giornata, sul percorso che da Monza porta a Madonna di Campiglio, in Trentino. E poi ancora più su, a quota 2182, dove si trova il Rifugio Maria e Alberto, nome ben noto agli escursionisti e agli alpinisti che frequentano le Dolomiti di Brenta. Simone Centemero, 50enne avvocato monzese, e il cugino Carlo Piana, 41enne dentista milanese, hanno affrontato questo lungo tragitto lasciandosi dapprima alle spalle 220 chilometri in bicicletta e poi percorrendo a piedi il sentiero che porta al Rifugio Brentei, poi denominato Maria e Alberto. Maria e Alberto erano i genitori di Gian Vittorio Fossati Bellani, nonno di Simone Centemero e Carlo Piana. I due nipoti hanno appunto compiuto questa impresa, battezzata Monza-Brentei One Day, nel ricordo del nonno, già presidente delle Funivie Madonna di Campiglio e imprenditore tessile. Gian Vittorio Fossati Bellani, grande amico e compagno di cordata dell’alpinista Bruno Detassis che in prima persona gestì il Rifugio dal 1949 al 2000, donò la struttura, dopo averla ampliata, alla "sua" sezione del Club Alpino Italiano, cioè quella di Monza. Il Cai monzese sta ora sottoponendo il Rifugio a una completa ristrutturazione. "La nostra famiglia – sottolinea Simone Centemero, maratoneta e iron man abituato a gareggiare in prove particolarmente impegnative – è molto legata a queste zone". I due cugini, per sancire il debutto della Monza-Brentei One Day, hanno fatto pure coniare una medaglia commemorativa, portata nella chiesetta vicino al rifugio. Qui, infatti, una stele ricorda i nonni di Simone e Carlo. All’operazione hanno collaborato altri otto cugini, che hanno seguito, in macchina però, i due ciclisti. "L’anno prossimo – conclude Simone – vorremmo coinvolgere più persone".