
di Martino Agostoni
Non c’è posto in Brianza al riparo dai rischi idraulici ed è ormai ogni nubifragio a confermare quanto l’intero territorio sia esposto ad allagamenti, esondazioni dei corsi d’acqua e sovraccarico delle reti fognarie urbane. Una situazione peggiorata negli anni, cresciuta di pari passo con la cementificazione che ha portato la Brianza a essere la zona più urbanizzata e densamente abitata d’Italia, assieme all’area vesuviana, e quindi anche la più “impermeabilizzata“ al punto che tutti i 55 Comuni targati Mb sono nella fascia alta della criticità idraulica. Quella in cui il terreno non è più in grado di trattenere l’acqua (una superficie urbanizzata fa scorrere il 55% della pioggia caduta rispetto al 10% di un’area naturale) e, con il ripetersi sempre più frequente di fenomeni atmosferici violenti che concentrano elevate quantità di pioggia in brevi periodi tempo, si contano sempre più danni e aumentano le situazioni di emergenza.
Vuole lanciare un salvagente al territorio il patto contro il rischio idraulico firmato ieri tra Brianzacque srl e l’Ordine degli Ingegneri di Monza e Brianza, un accordo che punta a creare una collaborazione tra i due soggetti locali che hanno competenze e strumenti per la gestione dei fenomeni legati all’acqua e che si mette al servizio dei Comuni per una corretta pianificazione del territorio. In particolare, dal 2017 ogni municipio è chiamato da una norma della Regione a redigere uno studio sul rischio idrico del proprio territorio e ad applicare il principio di invarianza idraulica e idrologica, quindi regole che impongono a ogni intervento edilizio o piano urbanistico di essere a impatto zero rispetto alle capacità di trattenere l’acqua.
Sono questioni specialistiche, e non tutti i Comuni hanno al proprio interno le competenze per poterle applicare, e per questo Brianzacque, in accordo con l’Ato di Monza e Brianza, si è accollata il compito di redigere gli studi per conto di 53 dei 55 municipi brianzoli. L’azienda dell’acqua ha costituito al proprio interno un team di professionisti dedicati, che si avvale del supporto di Inu, Istituto Nazionale di Urbanistica, e dei dipartimenti di 3 Università lombarde, mentre ora, con l’accordo siglato con l’Ordine degli Ingegneri, amplia ulteriormente il campo d’azione.
Il patto porta a istituire un tavolo tecnico permanente sui temi dell’invarianza idraulica e delle nuove opere di urbanizzazione a cui possono rivolgersi tutti i Comuni brianzoli e i professionisti che operano con loro, trovando una consulenza specifica e uniforme per tutto il territorio su come applicare le disposizioni per ridurre il rischio idraulico. E’ un’alleanza "strategica – commenta Enrico Boerci, presidente di Brianzaque -. Sono convinto che per far fronte a problematiche come quella del corretto governo delle acque piovane si rendano sempre più necessari approcci interdisciplinari e forme cooperative tra diversi soggetti, istituzioni, atenei, enti di ricerca così da creare partnership sinergiche".