Il modello scolastico finlandese sbarca a Monza, alla scuola Margherita Tonoli, presso il Centro Mamma Rita. Lavori di gruppo per sviluppare la spiegazione appena offerta dall’insegnante, banchi a isole di tre, alunni che tengono lezioni, esercitazioni pratiche subito dopo la spiegazione teorica e poi compattazione dell’orario scolastico secondo gruppi di discipline: tre ore tra matematica e scienze, oppure italiano insieme a storia o educazione civica.
Questa la ricetta vincente, per cui la scuola monzese è entrata nella rete delle scuole Mof (Modello organizzativo finlandese) adottato in Italia da circa 5 anni e che amalgama l’esperienza italiana con quella scandinava.
"Ci siamo trovati di fronte all’esigenza di ripensare la proposta formativa – spiega il vicepreside Luca Scarpetta – mediando tra didattica frontale e modello innovativo finlandese, per ovviare al calo di attenzione dei ragazzi e stimolarli in modo differente, soprattutto dopo il Covid. In Brianza siamo ancora gli unici ad utilizzare questo modello che prevede iniziative per alunni e genitori". La Rete Mof offre momenti formativi e attività di aggregazione anche per le famiglie, come quella svolta nei giorni scorsi, la “Cena in bianco“, per aprire l’istituto al di fuori dei momenti di didattica istituzionale. "L’obiettivo è quello di aprire la scuola al territorio", suggerisce Scarpetta. Il modello Mof è stato attivato in tutta la scuola, dal nido fino alla scuola media, con vari livelli di attività: introducendo pochi elementi per volta, dapprima la cooperative learning, stimolando la collaborazione fra i ragazzi nel processo di apprendimento, poi riorganizzando l’orario e il modo di svolgere la lezione. "La scuola italiana – conclude il vicepreside – è ancora troppo teorica, anche se molte sue peculiarità rimangono valide".
C.B.