La Milano-Meda diventa autostrada a pedaggio. Quanto costerà percorrerla

I conti del consigliere regionale del PD Angelo Orsenigo. Ma anche nel centrodestra si levano voci contro il pagamento

Meda, 27 maggio 2024 – La Milano-Meda verso il restyling che la porterà a essere trasformata in autostrada, con l’apertura della Pedemontana e il suo inglobamento nel sistema della viabilità del Nord Lombardia. La “vecchia” direttrice che unisce il capoluogo alla Brianza, attualmente una superstrada gratuita, con questa evoluzione, oltre a venire promossa di rango, diventerà anche a pagamento, con l’applicazione di un pedaggio. 

L'attuale Milano-Meda; nel tondo, il consigliere regionale Angelo Orsenigo
L'attuale Milano-Meda; nel tondo, il consigliere regionale Angelo Orsenigo

La tratta interessata dovrebbe essere quella fra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso. La novità potrebbe non piacere alle migliaia di automobilisti che ogni giorno percorrono la Milano-Meda. Di certo non piace ai sindaci del territorio, che annunciano già battaglia contro un esborso assai sgradito. 

I costi

Ma quanto costerà percorrere la Milano-Meda “targata” Pedemontana? A fare i conti, con un post su Facebook, è stato il consigliere regionale di opposizione (PD) Angelo Orsenigo, già sindaco di Figino Serenza, in provincia di Como. “Hanno deciso – si legge sulla pagina personale dell’esponente dem sul social network – di farci pagare anche la Milano-Meda: dai 2 ai 3 euro per ogni passaggio lungo il ramo di strada che dovrebbe essere assorbita da Pedemontana. Significa tra i 4 ai 6 euro al giorno. Ovvero 80 o 120 euro al mese”.

Il post prosegue sul filo di un’ironia polemica. “Che bel modo andare incontro a chi percorre la Milano-Meda per lavoro – scrive Orsenigo – alle comunità che risentiranno del flusso di traffico che si riverserà sulla viabilità locale, ai sindaci che si sono visti calare tutto questo dall’alto”.

Insomma, chiude il consigliere regionale del Pd, “mentre il territorio chiede infrastrutture efficienti, Regione Lombardia risponde con infrastrutture incompiute e care come il fuoco. Contro questa scelta iniqua e ingiusta, ci faremo sentire in Regione Lombardia: i comaschi e i lombardi non sono dei bancomat da spremere fino all’ultimo centesimo”.

Non solo opposizione

Contro l’ipotesi di una Milano-Meda a pagamento, si scagliano anche voci all'interno del centrodestra. Marco Reguzzoni, ex esponente di prima linea della Lega, oggi referente dell’associazione I Repubblicani (e candidato alle elezioni europee nella lista di Forza Italia), annuncia una mobilitazione contro il pedaggio. “La Milano-Meda non deve diventare a pagamento – attacca l’ex presidente della Provincia di Varese – Sarebbe l’ennesimo schiaffo al Nord produttivo, ai lavoratori già sottoposti a un’elevata pressione fiscale, agli imprenditori che chiedono infrastrutture dignitose e ricevono come risposta l’introduzione di nuovi pedaggi”.

Poi la promessa: "Sono pronto a far intervenire le istituzioni europee per fermare una decisione assurda, che non trova giustificazione alcuna, se non vessare chi già paga tanto su tutte le autostrade del Nord”. Con stoccata finale all'ex compagno di partito, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini: “Non meritiamo di sobbarcarci le spese per il ponte sullo Stretto aumentando i pedaggi al Nord”.