"Migliorare la differenziata. Usare impianti adeguati"

La ricetta di Legambiente per fare il salto di qualità con gli scarti urbani

"Migliorare la differenziata. Usare impianti adeguati"

"Migliorare la differenziata. Usare impianti adeguati"

"Migliorare la raccolta differenziata, ma anche avere a disposizione impianti adeguati per il riutilizzo dei rifiuti urbani". Questo servirebbe secondo Danilo Scaramella, presidente di Legambiente Brescia, per fare il salto di qualità nella differenziazione dei rifiuti, fondamentale ma non sufficiente per ridurre l’impatto ambientale della loro gestione. Per quanto riguarda le tariffe, la differenziata ripaga se viene applicata la tariffazione puntuale, che però è adottata da pochi Comuni, soprattutto piccoli. Scaramella ricorda che il dato di Brescia, con la Tari tra le più basse d’Italia, va letto alla luce della tariffa speciale di cui il capoluogo beneficia per il conferimento al termoutilizzatore.

"C’è questo aspetto che va valutato – sottolinea Scaramella – C’è da considerare poi le spese che i Comuni, come quello di Brescia, devono sostenere per il fuori cassonetto. Per questo noi da sempre spingiamo per il porta a porta integrale, perché è l’unico modo con cui si può superare l’80 per cento di differenziata". Resta però il tema degli impianti dove conferire i rifiuti solidi urbani. "Nel Bresciano non esiste un impianto ad hoc, per cui vanno tutti a finire nella Bergamasca. Servirebbe un impianto anaerobico per il recupero della Forsu, per produrre poi compost e biometano da utilizzare per i mezzi a trazione. Attualmente nel Bresciano – ricorda Scaramella – dei tre progetti esistenti, quello di A2A a Bedizzole è stato abbandonato perché ritenuto economicamente non sostenibile. A quello di Carpenedolo, finanziato dal Pnrr, noi siamo contrari perché è in piena zona agricola e costituisce un consumo di suolo ingiustificabile. Il terzo è a Bagnolo Mella, ma è compostaggio aerobico, con rilascio di Co2 e metano nell’aria".

Servono gli impianti, ma serve anche, a monte, una differenziata fatta bene. "Occorre una differenziazione effettiva, perché nell’organico finiscono plastica, vetro e lattine: così si vanifica lo sforzo. Per questo eliminare i cassonetti per il porta a porta costituisce un passaggio in più verso una differenziata più selezionata".

F.P.