STEFANIA TOTARO
Cronaca

“Mi hanno picchiato a calci e pugni, puntavano il monopattino”. Il racconto dello studente aggredito in stazione a Seregno

Ma un giovane egiziano si difende: "Abbiamo litigato per una tipa". E ritratta, scagionandolo, sul ventenne già in cella per un’altra rapina

"Mi picchiavano così". Aggressione sul treno. Parla la vittima:: "Hanno preso la collana"

"Mi picchiavano così". Aggressione sul treno. Parla la vittima:: "Hanno preso la collana"

"Mentre ero in treno con due miei compagni per andare a scuola, continuavano a passare e a guardarmi. Per me puntavano al monopattino. Quando sono sceso alla stazione mi hanno accerchiato in una decina con la scusa di chiedere una sigaretta e hanno iniziato a picchiarmi a calci e pugni. C’era anche una ragazza con loro ma è rimasta in disparte. Il monopattino l’ho tenuto sotto di me quando sono caduto a terra, ma mi hanno strappato la collana dal collo".

Davide Z., studente monzese ora 19enne, è la vittima della rapina commessa la mattina del 22 aprile del 2022 poco dopo le 7.30 a Seregno. Ieri il ragazzo è stato sentito al processo al Tribunale di Monza che vede imputato Gian Pietro U., 20enne pavese. I carabinieri di Seregno l’hanno arrestato lo scorso febbraio eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Monza nel carcere di Pavia, dove il giovane era già detenuto per un’altra rapina consumata su un treno in transito nel territorio di Varedo.

Secondo l’accusa l’imputato ha agito insieme a un gruppo di minorenni, già arrestati alla fine di agosto con le medesime accuse. Davide non si è costituito parte civile al dibattimento iniziato davanti ai giudici monzesi per ottenere un risarcimento dei danni, ma in aula ha ripercorso le fasi dell’aggressione che lo aveva fatto finire in ospedale. "Mi hanno strappato anche un bracciale d’oro dal polso, ma quello è caduto a terra e sono riuscito a riprenderlo - ha raccontato il 19enne - Quando invece ho cercato di farmi restituire anche la collana, mi hanno detto che non ne sapevano niente, che non avevano fatto nulla e mi hanno nuovamente aggredito".

A testimoniare anche un compagno dello studente che ha assistito all’aggressione. "Siamo saliti sul treno a Monza e già continuavano a guardarci - ha confermato A.V., coetaneo della vittima anche lui monzese - Scesi alla stazione di Seregno, ci hanno seguito fino quasi all’uscita del sottopassaggio e lì hanno aggredito Davide. Io e l’altra nostra amica siamo rimasti paralizzati dalla paura, non sapevamo cosa fare per aiutare Davide". Le telecamere della stazione ferroviaria hanno ripreso la brutale aggressione. Il video è stato anche mostrato in aula. Da quei fotogrammi i carabinieri sono riusciti a risalire ad alcuni dei presunti responsabili. Tra cui un egiziano allora 17enne, tra i primi a venire arrestati e già condannato per questa vicenda in primo grado dal Tribunale per i minorenni di Milano, mentre è in corso il processo di appello. "Io c’ero, ma gli ho soltanto dato un calcio - ha sostenuto il ragazzo coimputato - Eravamo sul treno in una decina e uno ha mandato un messaggio alla tipa dell’altro gruppo e per questo hanno litigato e poi sono arrivati alle mani quando sono scesi dal treno. Io non ho visto strappare nessuna collana o bracciale in oro al ragazzo".

Dopo l’arresto il 17enne aveva indicato i nomi di alcuni dei presunti complici, tra cui anche quello del 19enne ora alla sbarra. Ma in aula la conferma non è arrivata. "Lui lo conosco, so che viene da Pavia, ma quella mattina non c’era con noi", ha dichiarato il giovane egiziano cambiando versione. Si torna in aula con altre testimonianze.